La scuola “Armando Franco” (nella foto) ricorre al Tar contro l’ordinanza sindacale che ordina lo sgombero dei locali concessi in comodato.
I dirigenti della scuola hanno più volte chiesto un colloquio con l’Amministrazione comunale. “Abbiamo chiesto di pagare alcune utenze in quanto Tarsu, manutenzione idrica ed elettrica, pulizia e mantenimento decoroso dei locali erano a nostro carico, ed anche un affitto. Non è seguita alcuna risposta. Non volevamo una lite, ma un dialogo. Ci risulta che le nostre comunicazioni non sono mai state lette in giunta. L’ordinanza sindacale parla di “sgombero per pericolo”, ma ciò non sussiste e, inoltre, non è vero che la nostra sede sarà destinata alla polizia municipale in quanto esiste già uno stabile, adiacente alla scuola, ristrutturato e destinato ai vigili. L’ordinanza si riferisce esattamente allo sgombero dello stabile e non alla gestione. La nostra scuola è “pubblica”, attesa la sua utilità sociale, con gestione privata, paritaria da 7 anni e svolge una funzione didattica e sociale che nulla toglie alle scuole statali. E’ un istituto professionale con orario pomeridiano che permette di frequentare regolarmente durante le ore pomeridiane. L’indirizzo dei Servizi Sociali, come anche quello Turistico, inesistente in altre scuole del nostro Comune, ha permesso numerose possibilità lavorative a molti giovani. Circa cento docenti, nell’arco di questi anni, hanno trovato una opportunità di lavoro agevolandoli per lo scorrimento delle graduatorie, verso il “posto fisso” della Scuola Statale e numerose ”referenze” ci sono giunte anche da parte di Amministratori locali attualmente in carica. La scuola è nata da un’associazione culturale no-profit che non ha usufruito di alcun finanziamento del Comune diversamente da come è avvenuto per tante altre associazioni. Va precisato a questo punto che ultimamente la scuola non ha potuto usufruire della palestra, considerata inagibile, quando invece è stata utilizzata per “svago” da un’associazione di anziani. Va anche chiarito il discorso della gestione interna: gli alunni che frequentano la scuola hanno versato nell’anno 2012 un contributo volontario di euro 70,00. In precedenza, tale contributo era di 30 euro, impiegate per le spese di assicurazione e per le sanzioni relative agli anni passati causate dalla precedente gestione. Il nostro essere scuola cattolica ci ha guidati sempre a privilegiare gli ultimi e molti dei nostri alunni sono accolti per carità cristiana. Ringraziamo tutti i parroci mesagnesi che hanno espresso sensibilità e partecipazione, guidati da Sua Eccellenza l’Arcivescovo Mons. Rocco Talucci, mediante una lettera di dissenso inviata all’Amministrazione, avverso l’ordinanza sindacale del 09 Luglio 2012. In tutto ciò è rimbombante il silenzio dell’assessore alla Cultura ed all’Istruzione che di fronte alla chiusura di una Scuola superiore pubblica dove nell’arco di oltre 10 anni si sono diplomati circa 400 alunni, molti dei quali dipendenti comunali. Spieghi alla Cittadinanza cosa il Comune realizza presso la struttura di Villa Cavaliere e con quale ente pubblico o più precisamente con quale ente privato?”.