“Ciò che temevamo si è puntualmente verificato: i cittadini di Mesagne pagano a caro prezzo gli errori dell’Amministrazione comunale e ricevono in dono cenere e carbone (Tares)”. Lo sostiene Raffaele Depunzio, portavoce di ProgettiAmo Mesagne che sente puzza di bruciato. “I nostri lungimiranti Amministratori – spiega – decisero di prorogare e rinegoziare, a condizioni chiaramente svantaggiose, il contratto d’appalto oramai scaduto con le imprese appaltatrici, con la scusa pasticciata di dover ricorrere al servizio di raccolta “porta a porta” dei rifiuti. Quattro milioni e trecentomila euro per 18 mesi di servizio il regalo natalizio che Scoditti & Co. offrirono (su incontrastata richiesta economica delle due imprese appaltatrici) alla Axa e alla Gial Plast, deliberando la scelta in un ovattato lunedì 19 dicembre di due anni fa. Ci saremmo persino rallegrati dell’efficienza della macchina amministrativa se fosse vero che, in poco tempo, avesse attentamente valutato e concordato la proposta economica proveniente dalle imprese, ma il file di tale documento risulta creato venerdì 16 di dicembre del 2011. A pensar male si pecca…”.
Ma a parte questo aspetto, l’opposizione di centrodestra – si ricorderà – impugnò tale delibera nel merito presso l’Autorità di Vigilanza per i Contratti Pubblici, contestando i fantasiosi appigli normativi che gli Uffici addussero pur di evitare di procedere alla gara d’appalto pubblica. Le ragioni dell’opposizione vennero riconosciute dalla delibera del Febbraio 2013 dell’A.V.C.P. che, contestualmente, intimava alla Amministrazione a porre azioni di autotutela per ripristinare la legalità violata.
Continua Raffaele Depunzio: “Abbiamo fatto presente che quello era il momento per attivare la gara riparatrice ma, purtroppo, l’Amministrazione si è trincerata, questa volta, dietro una legge regionale del 2012 che impone ai comuni di affidare il servizio solo per il tramite dell’Ambito di Raccolta Ottimale, paradossalmente allora non ancora costituito perseverando a prendere decisioni temerarie come, appunto, prorogare illegittimamente un contratto illegittimo per due volte, prima nel giugno e successviamente nel dicembre 2013. Per tirarsi fuori dall’impasse il Sindaco avrebbe dovuto sentire l’obbligo di coinvolgere sulla vicenda le opposizioni: avremmo suggerito i percorsi legittimi per non esporre ulteriormente i cittadini agli effetti delle sue scelte sciagurate, e avremmo raggiunto l’obiettivo di bandire l’agognata gara d’appalto pubblica che avrebbe portato solo risparmio dei costi ed efficientemento del servizio. Ciò non è avvenuto per l’arroganza e la protervia della maggioranza, e le conseguenze di tanta approssimazione ed irresponsabilità, da distribuire a pari merito grazie alle azioni degli assessori che si sono succeduti (Faggiano, Montanaro, Saracino), si ritrovano, in gran parte, nelle cartelle che i cittadini mesagnesi andranno a pagare entro il 24 gennaio”. Conclude: “Davanti alla perseverante inefficienza e a tanto spreco di risorse pubbliche non si può rimanere inerti. L’opposizione ha il dovere, al fine di tutelare gli interessi della collettività, una volta percorse tutte le strade di natura politica di intraprendere altre vie. È quello che faremo nei prossimi giorni presentando alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti un esposto, al fine di verificare i fatti e rintracciare le eventuali responsabilità di questo scempio”.
La spazzatura costa e…puzza
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