Con gergo caro al sindaco Molfetta, uomo di sport e amante del calcio, si può affermare che non sembra esservi più traccia del potenziale esplosivo della squadra di governo presentata dal primo cittadino nel lontano 2015 in pompa magna, come una sorta di Real Madrid tutta nostrana. Anzi, si può affermare che, tra un cambio e l’altro, rischia di non esserci più squadra di governo per la città, in una giunta rattoppata tante volte ora per dissidi politici – come nel caso dell’assessore Marchionna sostituito prima da Antonella Catanzaro e, alle sue dimissioni, da Alessandro Rubino – o per abbottonatissimi motivi personali, come è stato per Roberta Denetto, sostituita da Marco Calò; per la già citata Catanzaro, ex assessore ai Servizi sociali; per Palma Librato ai Lavori pubblici, ultima fuoriuscita. Resistono l’assessore Antonio Marotta, anonimo amministratore alla guida di settori strategici come Attività produttive e Turismo dei quali non giunge da mesi – forse anni? – alcuna notizia, e l’assessore Tecla Pisanò, assessore all’Ecologia e Ambiente il cui nome rimanda al simpatico personaggio di un noto cartone animato, l’Ape Maya, del quale – manco a dirlo – non era certo protagonista. Intanto il sindaco Molfetta compie gli anni, e tanti auguri a lui per i suoi 61 ben portati, e sui social ringrazia tutti con tanto di foto di corni napoletani contro l’invidia, sicuro che qualcuno gli stia tirando i piedi per tanto lavoro ben fatto.
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