È sufficiente recarsi in un bar, presso un tabaccaio o una sala di scommesse per notare una crescita di persone assidue, molto impegnate e interessate al gioco invece, magari, di recarsi in cerca di lavoro o d’impegnarsi in attività di volontariato. È illusione, svago o falsa attività? Il gestore mette a disposizione un numero imprecisato di apparecchiature per i giocatori, ma volendo non può far nulla, se loro continuano a giocare per molte ore o stanno spendendo tutti i loro risparmi. Lui non ha l’autorità di dir loro di smettere o di poter pianificare le scommesse. I concessionari sono scavalcati da queste incombenze; anche se, ammettendo che ciò fosse possibile, loro vorrebbero porre fine a questo inutile, dannoso e gravoso espediente piuttosto lucroso. La Uil pensionati condanna il gioco d’azzardo, per ora oggetto di discussione al Parlamento. Non è possibile che il gioco sia essenzialmente espressione di fortuna e produca incertezze, disagio e rischio di depauperamento. Per questo il sindacato chiede ai Parlamentari di disciplinare il settore tutelando i giocatori mediante una campagna d’informazione, prevenendo le persone a rischio e riducendo, in modo considerevole, le apparecchiature da gioco.