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Se il Consorzio Arneo non ha fatto opere di bonifica e di manutenzione non può imporre il pagamento dei tributi. E’ quanto ha stabilito il Garante per il contribuente della Regione Puglia, Salvatore Paracampoda. Le somme incassate dovranno essere restituite. Se non sarà fatto, l’Arneo potrebbe essere segnalato alla Corte dei Conti e alla Procura per l’abuso d’ufficio. Al Garante negli ultimi mesi sono giunte centinaia di denunce che hanno come un comune denominatore: da diversi anni nessuna opera di bonifica e manutenzione è stata fatta dal Consorzio. I ricorrenti hanno chiesto l’annullamento degli atti impositivi. La condotta dell’Arneo, secondo il Garante, presta il fianco anche a valutazioni politiche in quanto spetta alla Regione il potere di vigilanza. C’é da aggiungere, per chiarezza, che la risoluzione del Garante non ha potere ordinatori o repressivi. Se l’Arneo dovesse disattenderla, non ci saranno effetti giuridici negativi. Ma si potrebbe attivare l’intervento della Corte dei Conti se in futuro dovesse perdurare l’assenza di opere di bonifica e, nonostante ciò, venisse messo in riscossione il contributo consortile. Per il Garante del contribuente potrebbe esserci anche una rilevanza in ambito penale essendo i Consorzi di Bonifica persone giuridiche pubbliche. Il Consorzio di Bonifica Arneo e il Concessionario Soget sono stati invitati ad annullare tutti gli atti impositivi emessi nei confronti dei contribuenti ricorrenti. Per i contribuenti che non hanno presentato ricorso, sarà lo stesso Garante a chiedere la “verifica del presupposto d’imposto e a procedere in caso di accertamento negativo, all’annullamento anche nei loro confronti”, procedendo con i “rimborsi maggiorati dei relativi interessi in favore degli aventi diritto”.
L’Arneo dovrà restituire le somme incassate?
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Ecco, corte dei conti! Era tanto difficile?