(di Giancarlo Canuto*) In bocca al lupo a Pompeo Molfetta e alla sua giovane squadra (Roberta Denetto, Palma Librato, Manuel Marchionna, Antonio Marotta e Tecla Pisanò, nella foto). Un augurio sincero perché se la sua “squadra” funziona ne avrà giovamento la città, e tutti ne dovremmo essere contenti (fans, oppositori, dubbiosi e indifferenti), e viceversa se le cose andassero male.
Il primo auspicio è che possano lavorare in un contesto opposto a quello “anormale” in cui ci siamo trovati noi dell’amministrazione Scoditti. Non per le condizioni “strutturali” (che non dipendono da noi) ma per quelle “ambientali” (quelle sì, tutte nelle nostre mani). Gli auguro che possano operare in una città “normale”, fondata sul rispetto delle persone, delle istituzioni e non sull’insulto e la denigrazione.
Per me governare in un città “normale” vuol dire anzitutto avere una maggioranza generosa nel sostegno, nell’incoraggiamento, nel consiglio, nella protezione del durissimo lavoro quotidiano che svolgeranno. Gruppi consiliari che depongano le armi di una strisciante battaglia interna (per sostenere le proprie tesi o ambizioni personali che alla lunga depotenzia, logora, distrugge) per sostenere un progetto comune.
Poi auguro loro di trovare una opposizione che sappia criticare, incalzare, contrastare, vigilare, proporre. Giudicando quello “che si fa” e “come si fa”, senza il disprezzo delle persone che le fanno perché esse rappresentano le istituzioni e quindi tutti noi. Una opposizione che sappia attendere il proprio turno senza augurare e “brigare” per la rapida “morte” politica di chi governa ma attrezzandosi per offrirsi tra 5 anni, all’elettorato, con obiettivi e metodologie diverse e farsi giudicare per il proprio programma e per il proprio personale e non per l’offesa dell’avversario.
Auguro inoltre al nuovo governo cittadino di ricevere dalla società civile (organizzata o dai social) contributi per migliorare la loro azione certamente sottoposta al più rigoroso controllo in una strenua e stringente opposizione sociale ma senza infangare l’onore delle persone e ciò che rappresentano.
Ricordando a tutti una caratteristica di pregio della nostra città nell’Italia delle ruberie: gli amministratori di Mesagne da decenni, a qualunque parte politica sono appartenuti, non sono mai stati condannati per reati di corruzione o di appropriazione indebita. Una peculiarità positiva troppo spesso taciuta perché sovrastata da voci irresponsabili che seminano insinuazioni e calunnie, attribuendo a chiunque governi la patente o di idiota o al peggio di ladro.
Tutto questo auguro a Pompeo e alla sua giovane squadra che alle già difficili condizioni in cui si opera per ragioni “strutturali” non si aggiunga questo stillicidio di invettive, accuse, sfiducie, veleni,che alimentano un distacco dalle istituzioni che non fa bene a nessuno. Perché, a rotazione, tutti saranno prima o poi chiamati a ruoli di governo del bene pubblico e chi semina vento raccoglierà tempesta. E questa città vede alla ribalta troppi fanatici, troppi innamorati solo di se stessi, ambiziosi senza senso civico, ignoranti che non sanno di che parlano, fustigatori dell’agire altrui e poi macchiati di immoralità fino al midollo nella propria vita.
Auguro pertanto ai nuovi amministratori di imbattarsi nel risveglio della “maggioranza silenziosa” delle persone per bene, che si distinguono perché sanno criticare senza offendere, controllare senza sentenziare, proporre senza distruggere. Una Mesagne “normale” dove il cittadino prima di guardare cosa fa l’altro chiede a se stesso cosa fa “per” gli altri, perché pagare le tasse non è sufficiente per contribuire alla crescita di tutti e per sentirsi dispensato dal proprio dovere civico.
Se allora la sintesi di tutto è lavorare per rendere Mesagne una città “normale” non credo sia difficile concludere che non basta il lavoro di Pompeo e della sua giovane squadra … ma è necessario quello di ciascuno di noi, meno inclini a giudicare e più disposti a collaborare. *già vice sindaco della giunta Scoditti.
Caro Sig. Canuto Io non sono un suo sostenitore (non lo sono finora stato, e non so se mai lo sarò) ma trovo le sue parole davvero apprezzabili e condivisibili in toto. Personalemente non avrei approvato una squadra (a mio personale parere) di “dilettanti allo sbaraglio che, (sempre a mio personale parere) sono stati scelti a fini propagandistici e per permettere a Matarreli e a allo stesso Molfetta di “giostrasi” senza troppí fastidi (data la scarsa se non nulla esperienza politica dei prescelti). Ritengo tuttavia sia giusto, per il bene comune, incitarli e sostenerli prima di giudicarli aprioristicamente. Eventualmente si… Leggi di più »