Caro Sindaco, ti scriviamo congiuntamente a nome dell’associazione Avulss di Mesagne e della Cappellania dell’ospedale “San Camillo de Lellis”, con cui da anni collaboriamo al fine di offrire, in totale gratuità e secondo lo spirito del vero volontariato, una presenza amica ed un aiuto concreto ai degenti del presidio ospedaliero mesagnese. Tu conosci bene la nostra associazione e il servizio che eroghiamo e noi cogliamo l’occasione per ringraziarti perché hai contribuito, personalmente e a nome dell’Amministrazione Comunale, alle nostre iniziative formative. Abbiamo letto qualche giorno fa la lettera inviata da te al Presidente Vendola e siamo rimasti colpiti profondamente dal senso di sofferenza e di impotenza che la stessa descriveva, insieme alla forte richiesta di aiuto formulata al Governatore della nostra Regione. Ogni settimana, anche noi volontari dell’Avulss, insieme al Cappellano, ci confrontiamo con padri di famiglia che chiedono una mano a trovare un alloggio e una fonte di sostentamento, e non sappiamo cosa rispondere. Allora, ci chiediamo: è possibile trovare un modo per operare insieme, Comune e associazioni di volontariato impegnate nel tessuto sociale del nostro territorio, con l’obiettivo di tamponare questa insostenibile situazione? Non potendo dare soldi a chi ne ha bisogno, in che modo possiamo stare vicini a queste famiglie? Se l’esigenza principale è fornire un alloggio, sarebbe possibile riuscire a offrirne uno temporaneo, ad esempio per massimo uno o due mesi, a rotazione, consentendo a una famiglia di “respirare” e nel frattempo trovare una sistemazione alternativa? E’ possibile utilizzare i tanti edifici e locali di proprietà del Comune al momento inutilizzati? Ad esempio pensavamo ad ex scuole, all’ex pretura, ai locali abbandonati della Stazione FS, ai locali nel centro storico ristrutturati ed in attesa di destinazione d’uso. Perché non utilizzarli come alloggio o come refettori/sale mensa per gli indigenti? E’ praticabile un’idea del genere? La prospettiva è che il Comune possa intensificare il proprio impegno, anche solo per un periodo limitato, necessario a tamponare l’attuale eccesso di bisogni, facendo leva sui propri mezzi, su immobili liberi e sul sostegno e sulla collaborazione, assolutamente gratuiti, di associazioni come l’Avulss che hanno come unico obiettivo la persona.
“…ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato. […] In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.” (Mt 25, 31-40)
In sostanza, vogliamo poter dire che, seppure il problema non si risolve sicuramente nelle poche idee sopra descritte, il Comune può sentirsi assolutamente sostenuto in tutte le iniziative che possano dare aiuto concreto e speranza.
Flavio Dipietrangelo Presidente dell’Associazione Avulss di Mesagne – Don Pietro De Punzio Cappellano del Presidio Ospedaliero “San Camillo De Lellis” di Mesagne
L’Avulss e don Pietro scrivono al Sindaco
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