Mimmo Stella, presidente dell’associazione Terra di Mesagne e Tony Tacca, titolare del sito on line “Misciagni Portagrandi”, hanno scritto una lettera al sindaco Franco Scoditti che riportiamo integralmente.
Dopo i dibattiti accesi, a volte “velenosi” degli ultimi mesi tra una parte della societa’ civile e l’Amministrazione comunale, stiamo cercando di sforzarci tutti quanti per rasserenare gli animi e ripartire con un confronto corretto, civile e di reciproco rispetto.
Negli ultimi mesi sono stati toccati temi importanti e molto sentiti, quali il trattamento delle antiche chianche del centro storico e i gravi problemi che hanno avuto i residenti del rione San’Anna dei greci, dove per la prima volta è stata documentata acqua piovana infiltrata nelle proprie abitazioni, probabilmente a seguito dei lavori di ribasolatura; la fruizione della necropoli messapica che i cittadini ancora aspettano dopo le Sue stesse rassicurazioni in occasione del Malvindi day; la triste vicenda di Muro Tenente ecc.
Pare, però, che un dibattito facebook abbia toccato casualmente questi stessi argomenti con una pesante quanto inopportuna ironia, a nostro parere, sui luoghi della storia e della cultura della città di Mesagne, chianche comprese.
Nulla di strano, si direbbe, un libero pensiero di cittadini liberi che ridono e scherzano, (qualcuno magari mica tanto). Le cito un passaggio eloquente della prima esternazione: “Non me ne fotte alcunché delle chianche di Mesagne, auspico anzi che le ricopra l’asfalto bollente, insieme ad ogni residua traccia del Mannarino”.
Peccato che alla conversazione ironica sui luoghi della storia e della cultura di Mesagne, caduti in disgrazia, abbia partecipato un componente la Sua giunta comunale e una consigliera di maggioranza.
Le chiediamo Sig Sindaco se Lei ritenga come noi altri che a prescindere da tutto, ci debba essere più rispetto da parte dei rappresentanti istituzionali per il Bene Comune, ovviamente oltre che per i siti storico-archeologici caduti in disgrazia, come Muro Tenente, o lasciati a “Bagnomaria” come la necropoli messapica di via Castello, anche per le memorie storiche che ci ha tramandato Cataldo Antonio Mannarino alla fine del 1500.
Non ci sono soldi e ci sono altre priorità: d’accordo, ma non fatevene una risata, se non altro per rispetto a quei residenti del rione Sant’Anna che probabilmente a seguito dei lavori di pubblica utilità che hanno interessato le stradine e le vecchie chianche, hanno subito forti disagi nelle proprie case.
Distinti saluti. Mimmo Stella (Terra di Mesagne), Tony Tacca (Misciagni Portagrandi)