Non si placano le polemiche dopo l’incontro di pallavolo di sabato scorso a Galatone tra il Green Volley Galatone e l’Apulia Diagnostic Mesagne. E’ proprio di stamani lo sfogo di mister Mimmo Alfeo a proposito dell’accaduto. “Quindi ora anche i nostri tifosi potranno organizzare una”una guerriglia”nei palazzetti, minacciare ripetutamente di morte (!) avversari e arbitri, invadere il campo da gioco a volto coperto per cercare di picchiare l’arbitro, lanciare oggetti in campo contro gli avversari. In tutto questo anche i nostri giocatori potranno un domani fomentare e incitare alla violenza il nostro pubblico per vincere! Tanto alla fine 200 euro per la multa si trovano sempre”. Dichiarazioni forti e comprensibili di chi ha vissuto momenti di terrore in un impianto letteralmente infuocato dove nessuno cercava di smussare i toni e calmare gli animi. Pubblichiamo la lettera di protesta del presidente dell’Apulia Diagnostic, Aldo Indolfi alla Fipav regionale. “Gent.mo Presidente Indiveri, Gent.ma Segretaria Sig.ra Carpentieri, Spett.le Comitato Regionale. Fermo restando il massimo rispetto per le SS.VV. con le quali personalmente nutro un rapporto di stima e spero reciproca e sincera amicizia, mi duole tuttavia, in riferimento al comunicato Ufficiale n. 23 del 27.03.2019 e nello specifico i provvedimenti disciplinari della gara 3612, sottolineare quanto segue: 1) Che si tiene sempre conto del comportamento aggressivo e provocatorio del pubblico, e mai dei giocatori che fomentano con gesti di incitamento il pubblico alla violenza come è successo a Galatone. 2) Che una piazza notoriamente calda ed aggressiva venga puntualmente sottovalutata con la designazione di arbitri magari bravini (come nel caso in oggetto) ma di scarsa personalità, cedendo pertanto alle minacce di dirigenti, giocatori e pubblico. 3) Che è sfuggito, ad una attenta analisi della gara (credo che ci fosse un osservatore e se non ci fosse la cosa è ancora più grave), come nel quarto set l’arbitro volutamente abbia commesso, nel finale di set, 3 errori consecutivi di parte, permettendo al Galatone di portarsi sul 25 a 23 e quindi pareggiare temporaneamente la gara sul 2 a 2. 4) Che questa ultima soluzione era la migliore da fare altrimenti non ne saremmo usciti vivi, tant’è vero che il sottoscritto ha dovuto portare durante la gara, le auto degli ospitati lontano dalla struttura sportiva a causa delle gravi minacce dei facinorosi locali. 5) Che è intervenuta, a fine gara, la Forza Pubblica, allertata dai nostri dirigenti e non dal Galatone come società. 6) Che la struttura di gioco, a mio avviso, non presenta le garanzie necessarie di omologazione per alcuna attività sportiva federale, poichè le gradinate, dove si accalca il pubblico, sono letteralmente attaccate alle panchine senza nessuna protezione o separazione strutturale e pertanto i nostri giocatori, allenatori e dirigenti hanno continuamente dovuto subire aggressioni verbali, materiali, sputi e manate senza mai abbozzare la minima reazione. Per non parlare delle condizioni igienico-sanitarie in cui versa la struttura con microclima saturo di muffe e a rischio di severe infezioni dell’apparato respiratorio. 7) Che un giocatore del Galatone, seduto in panchina, aveva in braccio un cane senza mai essere redarguito o ripreso dall’arbitro. 8) Che i giocatori del Galatone, seduti in panchina, durante la gara venivano continuamente contattati ed avvicinati da tifosi, parenti ed amici con colloqui fitti e prolungati nel tempo. 9) Che con il comportamento esemplare di giocatori, allenatori e dirigenti di Apulia Diagnostic si è evitato il peggio salvando la pelle di tutti, anche dell’arbitro, ma ciò passa sempre inosservato e non viene mai preso in dovuto conto.
In tutto questo bailamme, dove si è sfiorata letteralmente la tragedia, dove la gara è stata interrotta più volte (invasioni, lancio di bandiere in campo, bottiglie etc…), dove i set tardavano puntualmente a riprendere, dove ancora una volta (per la seconda volta in questo campionato ai danni di Apulia Diagnostic Mesagne) il risultato è stato tragicamente cambiato a favore della squadra di casa, l’organo sportivo di giustizia cosa fa? Una ammenda di 200 euro! Inoltre conosco già la Vostra rispettabile risposta che io stesso mi anticipo: “Tutto dipende dal referto dell’arbitro, tutto dipende da quello che ha scritto l’arbitro“.
Caro Presidente, Gent.ma Segretaria, Spett.le Comitato Regionale questa non è la pallavolo che ci meritiamo, non è la pallavolo che ci aspettavamo, forse conviene cominciare a lavorare seriamente tutti insieme altrimenti, tempo 2 o 3 anni, voi rimarrete da soli. Con sincerità e devozione Indolfi Aldo.
Oggi è prevista una riunione tra dirigenti, tecnici e sponsor per decidere sull’eventualità da parte della Società di adire a vie legali contro Ignoti (anche se le responsabilità sono accertate) e anche perché, al di là del risultato, é stata messa in pericolo l’incolumità di atleti e dirigenti per una semplice partita di pallavolo.
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