COMUNICATO STAMPA DI NUOVA ITALIA POPOLARE Le ultime vicende politiche che hanno visto protagonisti i partiti dell’eterogenea maggioranza di centro sinistra, hanno confermato che “Palazzo dei Celestini” è “occupato” da una coalizione litigiosa, sfilacciata, con un partito di maggioranza relativa in preda ad una crisi irreversibile, vista la “valanga” di dimissioni intervenute negli ultimi mesi. Non certo la nomina del nuovo assessore, peraltro un’altra figura, dopo quella dell’On. Faggiano e dell’Avv. Montanaro, scelta non dagli elettori, ma dai potentati del partito, potrà rappresentare una panacea alla cronica crisi della Giunta Scoditti. Il ricorso a figure “non elette”, che di fatto mortifica il principio della rappresentanza democratica, dovrebbe essere infatti solo l’eccezione e non la regola.
In merito alle incresciose vicende dell’ultimo Consiglio Comunale riteniamo che le argomentazioni addotte dal consigliere Franco per giustificare le riserve del PD, in merito alle procedure inerenti il rinnovo della concessione all’ISBEM dell’utilizzo dell’ex convento dei Cappuccini, sono state il frutto di una strategia preordinata, studiata a tavolino, per mettere in difficoltà alleati di governo e dirigenti comunali, con lo scopo di ottenere il risultato politico più congeniale al partito; in definitiva giochetti da vecchia politica, utili solo a prender tempo ma che a nostro avviso screditano ed umiliano le istituzioni. Non si può pensare ad altro, altrimenti, se non fosse così, dovremmo semplicemente constatare che l’ex capo gruppo del PD, ha “dimenticato” quali sono le prerogative che il regolamento sul funzionamento degli organi istituzionali attribuisce ai consiglieri comunali. Vi erano, infatti diverse occasioni per poter rappresentare le riserve di cui sopra, ad esempio: I consiglieri comunali del PD, facenti parte la commissione interessata, potevano analizzare la questione anche prima della seduta del 27 giugno attraverso l’acquisizione della documentazione; inoltre potevano farsi sostituire, nella predetta seduta, da altro consigliere del gruppo o dallo stesso capo gruppo; ed infine si poteva manifestare l’esigenza di non inserire il punto all’ordine del giorno nella conferenza dei capi gruppo – nella quale, stranamente, non si è presentato né il capo gruppo PD né un suo delegato – precedente la convocazione del consiglio comunale del 9 luglio.
Non ci convince poi l’analisi del consigliere Franco quando, “folgorato sulla via di Damasco”, ha affermato che la vicenda dell’AVCP gli ha insegnato che bisogna avere maggiore prudenza nell’istruire gli iter amministrativi. Appare quantomeno singolare che un ex Sindaco ed amministratore, nonché politico di lungo corso e di provata esperienza possa accorgersi solo ora che bisogna porre la giusta attenzione nelle procedure amministrative. È il caso di ricordare che per l’appalto dei rifiuti, nonostante i dubbi fossero diversi e fondati, nonostante vi fosse stata una dettagliata interpellanza generale, l’ex capo gruppo Franco non ebbe alcun dubbio sulla legittimità dell’iter amministrativo. Nessun eccesso di zelo nemmeno in merito alle dubbiose – per usare un eufemismo – procedure sui diversi affidamenti diretti per lavori di “somma urgenza” relativi agli ultimi tre anni, vedi in particolare il caso del’ex convento dei domenicani. In definitiva un eccesso di zelo ad intermittenza che probabilmente dipende molto da quali interessi ci sono in gioco.
Alla fine, dunque, la partita a scacchi è stata vinta dal consigliere Franco; gli altri partiti della “strana” maggioranza hanno prima provato a ribellarsi, ma poi sono stati costretti a chinare il capo davanti alle funamboliche manovre politiche dell’esponente democratico. Ed ecco che mentre la città soffre la crisi economica e il malgoverno della giunta Scoditti, la stessa è costretta anche ad assistere a questi spettacoli indecorosi. NIP continuerà a contrastare questo modus operandi e lavorerà affinché si possano costruire le basi per un’alternativa politica credibile, a forte base popolare, con l’obiettivo di riscattare la nostra comunità dall’oblio economico sociale e culturale in cui è caduta in questi ultimi tre anni. Nella foto Antonio Calabrese, segretario politico di Nip.