“Mai Ancora” è una parabola potente, di quelle che riescono a insinuarsi sotto le frasi di circostanza e il già detto sull’ambiente e la sua tutela, per penetrare nella sensibilità e farsi strada nelle coscienze di chi guarda, scardinando il convincimento di avere già detto tutto e scongiurando il fatto stesso che “parlarne” sia ciò che basta”. Con questo commento Maurizio Ciccolella presenta il cortometraggio realizzato nell’ambito del Pon del Fondo Sociale Europeo dal Circolo Didattico “Giosuè Carducci – Scuola Paolo Borsellino”, con il tutoraggio della maestra Carmela Rita Facecchia. Sullo sfondo un incontro – quello tra un gruppo di bambini e una famiglia di tartarughe – che lascerebbe presagire sentimenti facili e facili istruzioni d’uso per arginare, magari ciascuno nel proprio piccolo, la distruzione dell’ambiente. Il progetto nasce nell’ambito di un progetto scolastico; il prodotto finale troverebbe vita facile come condensato di sentimenti consolatori nel classico film per bambini.
In assoluta controtendenza, l’ultimo lavoro cinematografico del regista brindisino – meglio conosciuto ed impegnato nei progetti teatrali – non lascia spazio ai buonismi. Si sa quanto l’indiscusso candore dei bambini sappia farsi ancora più sferzante quando sprigiona atteggiamento critico.
Il tema è trattato senza mezzi termini e non fa attendere l’affondo: “Mio nonno lavorava in una fabbrica ed è morto di tumore”. La racconta così, tracciando il nesso senza troppi giri di parole, un giovanissimo ma talentoso interprete in una delle prime battute del corto.
“Mai ancora” è il titolo scelto da Maurizio Ciccolella per dieci minuti di racconto dalle immagini vivide che sceglie come epilogo decisionale un’opzione estrema, quella che solo l’incosciente fermezza di un bambino potrebbe prospettare: abbandonare questo mondo che uccide per fondarne un altro, senza adulti. Provocazione che serve al cortometraggio a denunciare la distruzione dell’ambiente da parte degli adulti e, al tempo stesso, sottolineare che il mondo che stiamo consegnando ai più piccoli è da quest’ultimi del tutto subìto. Da qui la decisione finale: abbandonare un mondo che li sottomette alla morte e alle brutture per cercare un “altrove”, attraverso la sconfinatezza di potenziali alternative offerte dal mare.
Gli elementi naturali e animali, tanto offesi dall’adulta mano umana, si abbracciano nell’antico simbolismo della tartaruga – immortalità, saggezza, esempio di adattamento – che sul suo guscio sorregge il mondo ed è capostipite di tutti gli esseri viventi, come il mito cinese e quello indiano vogliono.
Il trailer Mai Ancora pubblicato su YouTube regia di Maurizio Cicolella
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