Questo scontro dove porta la città? Da una parte i buoni, dall’altra i cattivi; da una parte il martire, dall’altra il carnefice. Queste le dinamiche che si accenderanno nei prossimi 120 giorni e che colpiranno l’elettorato mesagnese prima di tornare al voto. Chi ha vissuto le dinamiche di questa situazione politica è l’avv. Marco Calò (nella foto), l’unico ad essere rimasto in giunta tra i (troppo) rimpasti di assessori e consiglieri delegati. “Secondo me – dice – Molfetta e Matarrelli sono portatori degli stessi valori”.
Una riflessione che, nel tourbillon di polemiche ed accuse infuocate ed incrociate di questi giorni, rischia di restare inascoltata. Calò per lungo tempo ha cercato di essere punto di mediazione tra il sindaco e la maggioranza politica; anzi, per fare sintesi, tra Sindaco e Toni Matarrelli. “Penso che, al di là di ricostruzioni faticose e poco verosimili, entrambi siano portatori dei medesimi valori, autori dello stesso modo di fare politica e cioè nell’interesse alto della comunità. Entrambi mi hanno assicurato un assoluto rispetto, un’assoluta libertà, ambito largo entro cui ho operato con invidiabile tranquillità”. E continua: “Dopo un lungo periodo di buon governo, ho riscontrato l’emergere di prime difficoltà, poi sempre più acute e ostative, determinate dall’incomunicabilità tra i due poli in ballo: Sindaco da un lato, maggioranza dall’altro. Fino a giungere ad un punto di paralisi. Le analisi a posteriori lasciano sempre il tempo che trovano. Ma se altri soggetti avessero impiegato le proprie energie per insistere nella mediazione, anziché soffiare sul fuoco, coltivare la divisione, alimentare il dileggio, oggi non saremmo a questo punto. Ma tant’è, la situazione era complicata in maniera tanto irrimediabile da non poter più andare avanti”.
Tutto questo è il racconto. Come dire: conviene davvero alimentare una città incattivita. A chi giova. O non sarebbe più saggio evitare quanti in questi 120 giorni di forti emozioni vorranno cavalcare l’onda per avere un pizzico di visibilità?
Ieri sera il PD (quello che resta) ha riunito il suo attivo. Che farà il partito dei sindaci Faggiano, Franco, Sconosciuto e Scoditti? Che farà Pompeo Molfetta? Tornerà in corsa per la poltrona di sindaco sull’onda del martire? Tra i fuori onda c’è già chi, qualche (vero) amico, gli ha detto che sbaglia se sarà questa la sua linea.
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