Di seguito riportiamo la dichiarazione ufficiale dell’on. Toni Matarrelli dopo la scissione di una consistente parte del gruppo parlamentare Sel. «Non esco da un partito che ho contribuito a fondare ed al quale ho garantito puntuale impegno ed un consenso importante. Non lascio ma resto in sofferenza, principalmente per l’inadeguatezza dell’attuale classe dirigente – ed in particolare del coordinamento nazionale (Nicola Fratoianni ndc) – che non ha saputo coniugare le differenti anime ed istanze nel partito ed anzi ne ha artatamente curvato, giungendo al punto di crisi, la linea politica deviandola dall’ispirazione e dalle prospettive originarie. E’ nelle mani di Nichi Vendola la possibilità di recuperare una situazione che appare compromessa ma non ancora irrimediabilmente, riportando il partito nell’alveo del socialismo europeo, tra i protagonisti che si candidano ad assolvere al ruolo di sinistra di governo, certamente ben lontani dalle derive minoritarie, identitarie, meramente testimoniali a cui qualcuno vorrebbe ridurci, intessendo ed anzi privilegiando, pur dai ranghi dell’opposizione, il dialogo con il Partito Democratico. Resto, ovviamente, se permarranno le condizioni di vivibilità democratica all’interno di SEL, ovvero se saranno salvaguardati quegli spazi di libertà e di libera e franca espressione che fino all’altro ieri non erano mancati ma che in occasione del voto favorevole al decreto IRPEF si sono ridotti, tanto da alimentare un pericoloso clima di linciaggio nei confronti dei non allineati e quindi anche nei miei confronti. Io, nel caso specifico, ho sostenuto l’utilità del voto favorevole ad un provvedimento che, pur tra severi limiti, contribuiva a redistribuire risorse ai lavoratori; anziché rilanciare da sinistra sollecitando il Governo ad estendere tale misura anche agli incapienti ed ai pensionati, qualcuno pretendeva di arroccarsi su posizioni sterilmente ideologiche. La perdita di figure del calibro di Gennaro Migliore e Claudio Fava, luminosi e rigorosi interpreti di una sinistra moderna ed efficace, rappresenta una lacerazione non sanabile per l’ossatura già fragile del nostro partito. Vendola rimedi al più presto e fermi questa intollerabile emorragia».
Matarrelli resta con Vendola ma è critico con Fratoianni
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