In assenza dell’opposizione, ci pensa la maggioranza ad interrogare se stessa. Ieri sera, sul Palazzo di Città, durante un’accesa discussione durata più di due ore (dalle 19.30 alle 21.45), il sindaco Pompeo Molfetta è stato messo sotto accusa dalla sua stessa maggioranza. Tema dell’incontro, voluto dalla maggioranza e ritenuto poco piacevole, inutile e una perdita di tempo dal Sindaco, il pericolo del dissesto finanziario del Comune. Il processo di eri sera rischia di essere il primo di una lunga serie.
Il pericolo di dissesto, trasmesso dalla Sezione Regionale di Controllo per la Puglia della Corte dei Conti lo scorso 12 luglio, riguarda il Bilancio 2015. Un comunicato che mette in evidenza una situazione drammatica, con oltre 4 milioni di debito per il Comune di Mesagne. Responsabilità che non sono da addebitare al sindaco Molfetta ma rivengono dal passato del quale, comunque, Molfetta è stato spesso protagonista. Ora siamo arrivati al limite.
Ieri sera i consiglieri della maggioranza hanno chiesto al Sindaco (che ha voluto mantenere la delega al Bilancio) cosa si è fatto dal 2016 in poi per contenere la spesa; se la situazione è migliorata o è peggiorata. Il Sindaco ha scaricato tutto sugli uffici. “Chiedete a loro”, avrebbe detto. Ma la questione è squisitamente politica. Il Sindaco è il primo responsabile. E, obiettivamente, non serve aver scaricato sugli atavici problemi strutturali del Comune che rivengono dal passato e che il Sindaco, in campagna elettorale, promise che avrebbe sanato. Non è politicamente corretto scaricare le responsabilità sulla presunta inadeguatezza dei dirigenti incapaci di controllare la spesa.
Dopo 3 anni e mezzo cosa ha fatto il sindaco Molfetta. Nessuno pretendeva miracoli, ma non di peggiorare la situazione. “Se non si è capaci di intervenire negli uffici, allora meglio un Commissario Prefettizio che impone e basta”, gli hanno detto i suoi consiglieri comunali che hanno insistito nel mettere un argine a questa deriva. “Bisogna assolutamente rientrare, incrementare le entrate e non pensare di passare la patata bollente alla futura Amministrazione perché al prossimo Bilancio di Previsione c’è il rischio di essere falliti. Fermiamoci e riflettiamo tutti – gli è stato detto -. Vogliamo capire. Se la situazione sta degenerando, ci vuole una immediata inversione di tendenza, ma con i fatti. Non basta fare le delibere: se l’apparato non funziona, intervieni sull’apparato. Non si può fallire standosene in silenzio”. Parole durissime alle quali il Sindaco avrebbe fatto spallucce.
La Corte dei Conti ha scritto che nel 2015 il Comune di Mesagne era ad un passo del baratro. Cosa scriverà dei conti del 2016 e 2017? I debiti sarebbero arrivati a circa 5 milioni e mezzo. C’è una forte sofferenza finanziaria. Il Comune di Mesagne rischia l’amministrazione controllata; con il dissesto si potrebbero assolvere solo alle “ordinarie” funzioni ed ai servizi definiti indispensabili. Sindaco, Giunta e Consiglio resterebbero in carica, ma sarebbero coadiuvati da una Commissione designata dal Ministero degli Interni che ha il compito di occuparsi del disavanzo. Le conseguenze maggiori si avrebbero sotto il profilo contabile in quanto al Comune verrebbe chiesto di contribuire al risanamento attraverso l’adozione di provvedimenti eccezionali e molto impopolari basati principalmente su aumenti di tasse il più possibile fino ad arrivare al tetto massimo consentito dalla legge, sul contrasto all’evasione e sul contenimento di tutte le spese. (Nella foto Matarrelli e Molfetta, quando erano tutti felici e contenti)
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Secondo me in questa maggioranza quello che ha meno colpe è proprio Pompeo! La sua colpa principale è che si è lasciato attorniare da gente incapace impostagli dai soliti burattinai!
“…si è lasciato attorniare..”..!!!????
Dio mio….siamo a questo punto!?
Caro “cittadino”… la cruda verità è che i burattinai ..i Mangiafuoco…pochi spettacoli possono fare se non hanno i burattini per le mani… ed i burattini sono stati circa una decina di migliaia di mesagnesi… che hanno seguito e votato sta cozzaglia civico-politica disomegenea…. attratti forse dal teatrino luccicante che questi signori (sindaco compreso) sono riusciti a mettere in piedi durante la campagna elettorale… e solo quello purtroppo!!
Finalmente le serpi in seno sono uscite allo scoperto e hanno trovato “la pezza a culori” per sfiduciare il nostro sindaco. Un segreto di Pulcinella, da mesi sulla bocca di tutti. Pino, nel prossimo articolo dovrai essere più preciso. “La maggioranza” è termine vago. Facci i nomi e i cognomi così potremo capire meglio.
Sorpresa…!
Una foto di… quando erano felici e contenti.
Ma guardate che internet anche per sbaglio ti restituisce notizie di quando non andavano d’accordo un po’ prima, poi favi e fogghi, poi di nuovo… e ancora e ancora.
Ma non vi leggete? Verrebbe da suggerire.