Una storia infinita. Di quelle che, ahimè, accadono solo al sud. Una storia cominciata negli anni scorsi che ritorna puntuale anche quest’anno, in piena estate. Stiamo (ri)scrivendo dell’ampliamento della strada provinciale 74, nel tratto tra Mesagne e San Pancrazio Salentino, dove i lavori di ampliamento della strada, dopo aver spostato i pali dell’energia elettrica e superati gli ostacoli derivanti dai ricorsi al Tar, sono da mesi fermi per salvaguardare gli ulivi che ne circondano il percorso. Gli ulivi saranno spostati e reimpiantanti. Ma quando? Quando sarà finita l’estate? Che ci sia una normativa regionale a tutela di questi alberi lo si sapeva prima che iniziassero i lavori. Perché non si provveduto prima? Dalla Provincia arrivano notizie che la Regione non ha ancora autorizzato l’espianto. Stiamo parlando della stessa Regione che ha approvato e finanziato con 5 milioni di euro il progetto di ampliamento della strada. Sia ieri, con il presidente Nichi Vendola che oggi, con presidente Michele Emiliano, l’iter burocratico non è cambiato. A pagarne le conseguenze, come sempre, sono i cittadini e il turismo. I nostri politici, ieri come oggi, sono bravi solo a propagandare con comunicati a lettere cubitali la cosiddetta “Strada dei due Mari”. La strada – si disse dinanzi ai riflettori delle telecamere – che collega più agevolmente la provincia di Brindisi allo Ionio sulla costa di Torre lapillo-Porto Cesareo, e quella zona turistica all’aeroporto del Salento, passando da Mesagne sulla statale 7 per Brindisi, e quindi sulla 379 sino allo svincolo per lo scalo aereo. Si disse di una strada a quattro corsie, ci dissero che sarebbero state eliminate tutte le curve che rendevano lento e pericoloso il percorso. Un’opera cantierizzata nel 2008, che si sarebbe dovuta concludere nel giro di un anno e mezzo, ma che ancora a 10 anni di distanza non è stata completata. Prima i soliti contenziosi dopo l’aggiudicazione dell’appalto e il trasferimento dei fondi per gli interventi. Ora gli alberi. Tanti, troppi gli incontri si sono tenuti in questi 10 anni. Sembrava fatta quando l’allora sindaco di Mesagne, Franco Scoditti, assieme all’assessore Gino Vizzino e al consigliere Gianfrancesco Castrignanò incontrarono i vertici della Provincia. Invece siamo ancora qui a fare il punto sull’avanzamento dei lavori della strada di collegamento tra “i due mari” che non stati risolti ma peggiorati. Consigliere regionale Mauro Vizzino e consigliere provinciale Ninni Mingolla se ci siete, battete un colpo.
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Una sola parola possibile: VERGOGNA!
Mi vergogno prima per me che per chi ha fatto solo passerelle: perchè non so che difesa di ufficio fare verso i miei amici “turisti” che ho chiamato quì non consigliato da nessun politico, di turno!
A COMINCIARE DAL CARTELLO DI INIZIO LAVORI “FALSIFICATO”! MA CON CHI CREDETE DI AVERE A CHE FARE?!
IN UN ALTRA NAZIONE EUROPEA VE LO INSEGNANO BENE COME E LA LEGGE! TURISMO…
Forse ti riferisci a quegli immancabili della politica su Mesagne, che mai votati da nessuno, si sono ritrovati in assessorati… deleghe comu li chiamunu loru… rinviando sempre i problemi, tipo questo. una volta passati una decina di anni, sempre non si sa in base a quale fenomeno, la loro coalizione li ha richiamati a fare le stesse cose dopo aver accusato i loro predecessori di certi ORRORI.
Praticamente fanno tutto tra di loro, ncapu a loru….
A chiunque verrà… non ce li fate trovare più! Almeno un po’ di ricambio…
la comica a Mesagne e quando questi che rimandano a chi viene dopo, e poi a chi e venuto prima, a furia di entrare non si capisce con quale fenomeno e da quale porta oltre quella principale in via Roma… sorpresa.
E ci voli arti ticu iu?