Domenica 12 maggio al teatro comunale di Mesagne si torna a raccontare storie difficili ma sulle quali è vietato tacere. Alle 20.30 la giovane Roberta Natalini, che ha scritto e diretto lo spettacolo “Le Rose d’acciaio”, interpreta la storia delle donne dell’Ilva stanche di piangere la morte dei loro cari e le malattie dei loro figli. I monologhi saranno accompagnati dalle musiche del pianista Danilo Leo mentre l’intero progetto si è avvalso della collaborazione di Maurizio Distante, giornalista e redattore dei testi, della videomaker Silvana Padula che ha curato le foto e i video, e del fotografo Daniele Errico. Il costo del biglietto è di cinque euro.
Sullo stesso tema, l’1 giugno l’Amministrazione comunale, assessorato Cultura e Spettacolo, patrocina e promuove anche la presentazione dell’ultimo libro della giornalista di “La Repubblica” Cristina Zagaria che torna a Mesagne per presentare “Veleno”.
“Un romanzo che racconta il vivere quotidiano della Città di Taranto, dei duecentocinquantasei camini dell’Ilva che ne infestano aria e corpi e la spengono ogni giorno di più” ha commentato l’cssessore alla Cultura e Spettacolo Maria De Guido.
Storie vere che Cristina Zagaria ha potuto delineare grazie anche al lavoro di raccolta di prove da parte della giovane chimica Daniela Spera tornata a Taranto nel 2009 per terminare i suoi studi e decisa a dare voce al ricatto “o il lavoro o la salute”.
Ai due appuntamenti parteciperà il sindaco Franco Scoditti che ha condiviso le iniziative per parlare della grave situazione di “una Città stanca di contare i morti causati da un presunto progresso. Questo ha piuttosto cambiato il colore del cielo di una realtà che è diventata il simbolo dell’inquinamento ambientale”.