Antonio De Giuseppe (nella foto), mesagnese di 70 anni, trovato morto nel suo letto la mattina dello scorso 30 marzo nella sua abitazione in via Campomarino, contrada Orfani, non fu ucciso dal cocktail di medicine ma da un infarto. E’ questo il risultato dell’indagine effettuata sul cadavere dal dott. Antonio Carusi, medico legale dell’Inail, titolare della consulenza tecnica medico legale sulle cause e circostante di morte, su disposizione del pubblico ministero dott. Savina Toscani. Le operazioni autoptiche furono effettuate presso l’obitorio del cimitero di Mesagne. Per il dott. Carusi il decesso di De Giuseppe fu per insufficienza cardiocircolatoria, ossia per collasso cardiocircolatorio terminale da insufficienza cardiaca acuta. Il muratore in pensione sarebbe morto tra le ore 22.00 e la mezzanotte del 29 marzo. Nell’occasione si parlò di morte “misteriosa”. Tra l’opinione pubblica mesagnese si insinuò il sospetto che Antonio avrebbe volontariamente ingerito una forte dose di medicinali per farla finita. L’autopsia, invece, ha accertato che morì di infarto e non per problemi familiari o per alcune incomprensione con la moglie. Sul posto – si ricorda – intervennero i carabinieri della locale stazione e un’ambulanza del 118. L’ipotesi che fosse deceduto per aver ingerito un cocktail di medicinali fu avanzata in quanto sul comodino vicino al letto fu trovata la busta delle medicine che il giorno dopo Antonio avrebbe dovuto farsi prescrivere dal medico curante. Non fu una dose sbagliata o un errore nella somministrazione dei medicinali che il dott. Carusi non ha trovato nello stomaco.
Morì per infarto e non per un cocktail di medicine
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