Gli è arrivata una multa di 850 euro, ridotta a 1/3 e quindi di 283,33 euro, per aver espiantato un albero di ulivo senza la preventiva autorizzazione dell’Ispettorato provinciale dell’Agricoltura. Filippo Pagano, 84 anni, quando ha letto il verbale redatto dal Corpo Forestale dello Stato, comando di Brindisi, è andato su tutte le furie. “Allora mi hanno proprio preso di mira – ha inveito -. Lo scorso anno mi arrivò una multa dall’Austria dove sostenevano di aver visto il mio Ape Car alle due di notte in una cittadina austriaca. Ora il verbale per una striscia di terra che 20 anni fa l’Anas mi espropriò per costruire la super strada Brindisi-Taranto. Ma chi ha mai sradicato quell’albero di ulivo”. Naturalmente il sig. Pagano è all’oscuro di tutto. Dal verbale si evince che gli ispettori della Forestale hanno effettuato due sopralluoghi e, il 1 maggio, giorno festivo, hanno redatto il verbale. Il pezzo di terra risulta catastalmente al foglio 28 particella 127.
I figlio ha dovuto perdere giorni di lavoro e spendere soldi per riprodurre i documenti. Prima all’Ufficio del Registro, poi al catasto dei terreni agricoli, due incontri con la Guardia Forestale di Brindisi. “Non possiamo nemmeno fare ricorso perché quel pezzo di terreno non è intestato a mio padre e non abbiamo più i documenti di un esproprio fatto 20 anni fa. L’Anas non ha mai fatto la registrazione dell’esproprio. Alla sezione di Brindisi del Corpo Forestale hanno detto che non possono fare nulla. Intanto passano i trenta giorni utili per presentare ricorso e il sig. Pagano non sa a che santo voltarsi. “E’ evidente che dall’estratto di mappa cronologico quel terreno non appartiene più a mio padre. Se albero è stato espiantato il reato non l’ha commesso certamente mio padre a 84 anni”.