(di Stefania Franciosa il7 Magazine) Più di cento sacchi di spazzatura raccolti in poche ore nell’area che costeggia il sito archeologico tra Mesagne e Latiano. Più di cento sacchi di rifiuti raccolti in poche ore. E’ questo il triste bilancio dell’iniziativa promossa dalla Cooperativa Impact Archeologia, una giornata di pulizia di comunità dal titolo “A mano, a mano per Muro Tenente”. Solo 15 i volontari che hanno raccolto l’invito dell’archeologo Christian Napolitano e che, domenica scorsa, hanno calzato guanti e mascherine per ripulire la strada provinciale 73 che costeggia il sito archeologico, che si estende su oltre trenta ettari, un’area di notevole importanza storica, inaugurata un anno fa dopo un notevole intervento di recupero, valorizzazione e fruizione finanziato nell’ambito dell’Accordo Quadro Rafforzato “Beni e Attività Culturali”.
Ma anche se in pochi, rappresentanti di Associazioni e cittadini mesagnesi si sono rimboccati le maniche e hanno ripulito le campagne adiacenti con l’obiettivo di contribuire alla salvaguardia dell’ambiente e per sensibilizzare le Amministrazioni Comunali di Mesagne e Latiano. Sul posto, domenica 24 Marzo, armati di buona volontà, c’erano anche i volontari del gruppo “Un sacco di gente con il sacco” e i soci de “La Manovella”. L’area si trova tra Mesagne e Latiano e presenta importanti testimonianze che fanno risalire il sito ai Messapi, l’antica popolazione che abitò il Salento tra il VII secolo e gli inizi del III secolo a.C. Dagli anni ’90 l’insediamento messapico è stato oggetto di studi da parte della Libera Università di Amsterdam sotto la direzione scientifica del Professor G.J. Burgers, che ha ricevuto la cittadinanza onoraria, proprio per la dedizione dimostrata per trent’anni verso il sito fortificato. Gli scavi archeologici, effettuati anche dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, hanno messo in evidenza tracce riferibili alle prime capanne dell’età del ferro nonchè una cinta muraria, lunga 2.675 metri, risalente all’età ellenistica.
La gestione operativa e i servizi interpretativi del Parco Archeologico sono garantiti dalla Cooperativa Sociale Impact, fondata da professionisti nel settore dell’Archeologia e dei Beni Culturali e che vanta un organico di collaboratori specializzati nei diversi ambiti disciplinari, fra cui la gestione e la valorizzazione di aree come Muro Tenente, per il quale si anche occupa di didattica ed organizzazione di eventi. Quello che è un patrimonio culturale per il territorio, era purtroppo invaso, da tempo, da rifiuti di ogni tipo e dimensione. Uno scenario di degrado ambientale ciò che si presentava a contadini, sportivi, ciclisti, turisti e semplici cittadini.
“Uno scenario che suscita vergogna e, a volte, un senso di impotenza nelle comunità locali e assume ogni giorno di più i caratteri di un vero e
proprio disastro ambientale, che va a compromettere la salute, l’ambiente e la vocazione turistica del territorio – hanno spiegato gli organizzatori dell’iniziativa. – Era necessario intervenire quanto prima per rendere accoglienti e pulite le aree confinanti con il Parco Archeologico”.
I volontari hanno trovato di tutto: amianto, materiale ferroso, contenitori di oli esausti, batterie; montagne di spazzatura, rifiuti giornalieri di persone che vivono a Mesagne e a Latiano, dunque, a ridosso di un sito archeologico che ha ricevuto, nei giorni scorsi, menzione speciale del
Premio Cultura di Gestione di Federculture, nella categoria “Valorizzazione del territorio e impatto sociale”, dal Comitato Promotore che ha
esaminato oltre settanta candidature, tutte di grande interesse e valore. Il progetto “Parco dei Messapi di Muro Tenente: un progetto di sviluppo sostenibile”, promosso dai Comuni di Mesagne e Latiano, sarà premiato il 12 Giugno a Roma nell’ambito della Seconda Conferenza Nazionale dell’Impresa Culturale.
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