Come è noto negli ultimi decenni, causa il surriscaldamento del pianeta [famoso effetto serra ], sono aumentati in frequenza e in intensità fenomeni come trombe d’aria, temporali, nubifragi, alluvioni, ondate di caldo. Il 7 novembre 2005 molti mesagnesi proprietari di terreni ed abitazioni a seguito di un alluvione subirono danni incalcolabili. E’ necessario correre ai ripari attraverso azioni di prevenzione. Per poter scongiurare ed arginare tali fenomeni, a Mesagne furono destinati fiumi di denaro pubblico – diversi milioni di euro – molti attraverso l’autorità di bacino, utilizzati per una serie di interventi, alcuni dei quali oggi tangibili (si pensi a via Carmine), e la situazione dovrebbe migliorare ulteriormente, o almeno si spera, quando saranno completati i lavori in corso in contrada Calderoni che, come si sa, sono decisamente in ritardo.
Tuttavia riteniamo che ad oggi sussistano ancora situazioni critiche che necessitano di interventi tempestivi al fine di scongiurare fenomeni simili a quelli del 2005. Preliminarmente preme ricordare che l’art. 70 lettera C delle norme tecniche di attuazione relative al Piano Regolatore Generale del Comune di Mesagne in materia di corsi d’acqua, in vigore dal Giugno del 1999, prevede: “nell’area annessa costituita da una fascia continua con larghezza costante di mt 75,00 dai limiti dell’area di pertinenza non sono autorizzati impianti: 1)Nuovi insediamenti residenziali; 2)Trasformazioni che compromettano la morfologia e i caratteri culturali e d’uso del suolo con riferimento al rapporto paesaggistico ambientale esistente tra il corso d’acqua ed il suo intorno diretto; (…)”
Ma tali prescrizioni contrastano innanzitutto se si valuta la situazione dei “nuovi canali” costruiti ad esempio a ridosso della Brindisi – Taranto; ci si accorge, infatti, che questi sono pieni di rifiuti (questi si, gettati da gente incivile) che sicuramente alle prime piogge potrebbero costituire un ostacolo ed un pericolo serio per gli allagamenti, vanificando quanto fatto (speso) finora. È bene anche ricordare che ingenti risorse pubbliche furono dirottate per riparare ai danni provocati da “ignoti cittadini” che “coprirono” alcuni canali di scolo per dubbie “esigenze personali” (Via Carmine, rione Grutti). Ci si chiede dunque chi doveva e chi deve vigilare per salvaguardare il nostro territorio? ed ancora, a chi compete la pulizia di detti canali? Altro dato da verificare, appunto, è se le costruzioni vicine ai corsi d’acqua abbiano rispettato la distanza così come prevista dal Piano Regolatore sopra richiamato.
Esortiamo quindi il Sindaco ad attivarsi senza indugio per intensificare i controlli, presidiando il territorio, al fine di garantire alla cittadinanza, direttamente o segnalando a chi di competenza, la pulizia dei “canali”, prima della stagione delle piogge ormai alle porte, impegnandosi inoltre affinché , effettuate le dovute verifiche, vengano sanzionati coloro i quali si siano resi responsabili con le loro condotte, della violazione delle prescrizioni di cui sopra, specie chi, occludendo i corsi d’acqua, è divenuto di fatto corresponsabile degli allagamenti e di tanto dispendio di denaro pubblico. (Nella foto i canali di campagna intasati di rifiuti)