“Noi studenti non siamo vasi da riempire, ma fuochi d’accendere”. Nei giorni scorsi gli studenti del Liceo scientifico “Epifanio Ferdinando” hanno finalmente ottenuto la “Felpa d’Istituto” che sarà la loro uniforme. “Quando anche le nuove
generazioni si omologano alla restante maggior parte degli italiani, subendo passivamente tutto ciò che accade e demandando ad altri il compito di “messia salvatore”, ci si accorge allora del vero problema dell’istituzione scolastica italiana che spesso non fa altro che imprigionare le menti”, spiega Gabriel Zurlo Sconosciuto, rappresentante degli studenti dell’istituto superiore E. Ferdinando di Mesagne. “Noi studenti – continua -siamo stati soggetti in questi anni a un progressivo sfratto da casa nostra, fino a dimenticarci che la scuola doveva essere tale per noi. Abbiamo fatto affidamento cieco su persone più alte di noi che, credendosi investite di onnipotenza, hanno forse dimenticato la parte attiva della scuola su cui tutte le decisioni nel bene e nel male ricadono: gli studenti. Quando sperare di rivendicare almeno un potere consultivo diventa anch’esso utopia, occorre fermarsi a riflettere, a dibattere e dialogare. E proprio dialogando abbiamo intrapreso un percorso le cui parole chiave sono partecipazione attiva, responsabilità, unione, confronto, inclusione. Abbiamo in questo modo ritrovato la partecipazione e il coinvolgimento attivo di tutti gli studenti che hanno gradatamente recuperato l’unità e il senso di appartenenza che si erano persi negli anni. Continuare a credere nel nostro istituto e nel nostro contesto sociale ci preme fortemente”. “Questo amore e questa fiducia nei confronti del nostro Istituto si concretizza anche nella nostra autonoma decisione di legarci con una simbolica uniforme, la nostra felpa d’Istituto, che abbiamo ricevuto nei giorni scorsi e continueremo a produrre viste le continue nuove richieste non solo dagli studenti ma anche da docenti, personale amministrativo e ausiliario nonché da persone esterni ed ex-alunni. Forse finalmente si è capita una cosa fondamentale nel nostro Istituto: noi studenti non siamo vasi da riempire, ma fuochi d’accendere. E proprio per questo motivo non abbiamo più timore di dire: “Questa è la nostra scuola! Questa è la nostra casa!” e di dimostrarlo apertamente”.