Il segretario territoriale della Cgil Funzione Pubblica Vincenzo Cavallo chiarisce al sindaco Molfetta che “non ha mai chiesto ad alcuno dei Sindaci succedutisi negli anni di aprire i cordoni di alcuna borsa, nel nome della stabilizzazione, perché consapevole che i soldi dei cittadini devono essere investiti nell’interesse collettivo”. Invita il sindaco di Mesagne a definire “operatori ecologici” i 19 lavoratori dell’Axa-Gial e precisa che il sindacato ha affidato la gestione della vertenza all’avv. Tonia D’Oronzo, che in uno all’Avv. Davide Di Giuseppe, procuratore di una parte dei lavoratori, cureranno le controversie tese al riconoscimento del rapporto di lavoro da part time a full time. Quindi puntualizza che i 19 operatori ecologici coinvolti nella vertenza sono già stabilizzati. “Ciò che rivendicano è la estensione del loro contratto da part time a full time per una serie di motivazioni oggettive”. Che esplicita: il vigente capitolato d’appalto prevede n.53 unità full time; attualmente nella gestione del Comune di Mesagne ci sono 52 unità di cui 23 full time e 19 a part-time. Motivo per cui nel corso dell’ultima gestione si è reso necessario il ricorso sia al lavoro straordinario , che al lavoro supplementare, al fine di supplire alle carenze di organico; della platea storica 9 operatori sono andati in pensione sono stati in parte sostituiti parzialmente con personale a tempo indeterminato ed in restante parte con lavoratori con contratti a tempo determinato.
Inoltre ricorda che il contratto nazionale, all’articolo 6, prevede che nei cambi di gestione (cioè a seguito della gara ponte se ci sarà il nuovo gestore) il personale che ha diritto al passaggio diretto ed immediato è quello che, prima dei 240 giorni dalla scadenza dell’appalto abbia un contratto a tempo indeterminato; per converso ed in conflitto con l’art. 6 innanzi richiamato emerge che la gara ponte preveda 58 unità.
“Ecco perché questa organizzazione sindacale – precisa Cavallo – è molto attenta a non incrementare i costi dell’appalto, e molto attenta a tutte le dinamiche legali ad esso connesse, ha atteso il pensionamento di alcuni operatori mai sostituiti prima di chiedere il Full Time alle aziende. E conclude: “Anzi la Cgil Funzione Pubblica insieme ai legali ed ai lavoratori ha cercato di interrompere i contenziosi tra aziende e lavoratori con ristori e riconoscimenti economici che alla fine sicuramente avrebbero gravato sulle finanze dell’Ente Appaltante. La risposta alla correttezza del Sindacato e dei lavoratori e agli occhi di tutti”.
“Non abbiamo mai chiesto di aprire i cordini della borsa”
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