Questa sera (venerdì 26 luglio), alle ore 21.00, alla Chiesetta della Grazia, sulla provinciale per San Pietro Vernotico al Km 2, grande serata di solidarietà in favore dell’Argentina, Paese dove il mesagnese Renato Francesco Maizza, missionario della Consolata e responsabile dell’animazione missionaria in Argentina, si trova da un anno e mezzo.La serata inizierà con il Flash Mob a testimonianza che quando i giovani si mettono insieme, possono fare cose straordinariamente grandi pur rimanendo se stessi. Seguiranno scuole di ballo, giovani cantanti, musica che hanno sposato l’iniziativa ed intervengono a titolo gratuito. Seguiranno testimonianze dall’Argentina. Ci saranno stand gastronomici con pettole, panini con la salciccia, bevande, tutto all’insegna della solidarietà.
“Non lasciatevi rubare la speranza”. Da questo grido dolce del papa, nasce il dediderio, a me e a un gruppo di giovani mesagnesi, di realizzare una serata per lanciare un messaggio si speranza. Il tutto è quasi nato per gioco però poi ha perso piede in maniera strepitosa. Il trucco? Fidarsi dei giovani… e noi allo stesso tempo ci siamo fidati di chi? Di Gesù, Colui, che ancora oggi riesce a sorprenderci con cose straordinariamente quotidiane”, ha dichiarato Renato Francesco Maizza. Che aggiunge: “Avevamo pensato di fare un piccolo momento per stare insieme, invitando persone da 0 a 99 anni, sia vicine che “lontane dalla Chiesa”, ci siamo messi a pensare insieme – altro trucco – pensare insieme… e ci siamo resi conto di quanto sia bello parlare e mettere sul piatto varie proposte e poi lasciarci guidare. Ci siamo sorpresi!!! L’evento prendeva piede naturalmente, le persone si coinvolgevano e ci facevano capire quanto fosse bella e opportuna la proposta, si percepiva la voglia che la gente ha di ritrovarsi insieme, di uscire dall’isolamento, per ritrovarsi, anche solo per una serata, e la cosa ancora più sorprendente è vedere come ognuno si sentiva protagonista dell’evento, quindi automaticamente coinvolto, senza grandi inviti, diventava parte attiva della realizzazione, in poche parole si sentiva accolto senza barriere o formalismi, e di conseguenza anche lui o lei è diventato/a parte di questo sogno semplice ma vero. Abbiamo toccato con mano, che ancora oggi, in una società che ci propone solo cose tristi e a volte senza senso, si può tornare a sperare. Abbiamo visto che mentre tutti parlano di crisi e sono ttristi, ci sono persone che hanno il desiderio, la voglia, il bisogno di pensare agli altri, e noi abbiamo il dovere di non spegenere la speranza nel nostro cuore e nel cuore di chi ci sta intorno”.
È vero che oggi un po’ tutti, e anche i nostri giovani sentono il fascino di tanti idoli che si mettono al posto di Dio e sembrano dare speranza: il denaro, il successo, il potere, il piacere. Spesso un senso di solitudine e di vuoto si fa strada nel cuore di molti e conduce alla ricerca di compensazioni, di questi idoli passeggeri (Papa Francesco).
“Allora, ci è venuto dal cuore, pensare ad una serata dove i giovani potessero tirare fuori quello che di più bello hanno dentro. Una notte costruita all’insegna della generosità, solidarietà, spiritualità, fraternità della gioia.
Tutti davvero tutti hanno messo del proprio, chi ha contribuito con cose materiali (farina, olio, bicchieri, piatti), chi con strumentazioni musicali, chi con il proprio talento (cantanti, scuole di ballo), chi con la voglia di dare semplicemente una mano… insomma una serata pensata per stare insieme, all’insegna dell’amicizia, ma allo stesso tempo pensando a giovani meno fortunati dell’Argentina. Infatti i due progetti che verranno presentati, non riguardano la costruzione di nessuna scuola o asilo, bensi con il ricavato si punterà alla formazione dei giovani, che come dice il papa sono il motore della Chiesa e della società. (Il primo progetto vuole aiutare una band musicale che nasce in una zona molto povera dell’argentina, e che proprio per le misere condizioni, mai avrebbe avuto modo di poter incidere un cd, mentre l’altro punta alla formazioni di giovani, affinchè possano portare avanti un oratorio che sia una proposta di vita e non di morte come lo è la droga e la violenza imperanti in modo molto forte adesso in tutto il paese)
In un mondo grigio, vogliamo essere queste luci di Speranza, come le chiama il papa, inoltre avere uno sguardo positivo sulla realtà.
Incoraggiamo la generosità che caratterizza i giovani, accompagniamoli nel diventare protagonisti della costruzione di un mondo migliore: sono un motore potente per la Chiesa e per la società. Non hanno bisogno solo di cose, hanno bisogno soprattutto che siano loro proposti quei valori immateriali che sono il cuore spirituale di un popolo, la memoria di un popolo (papa Francesco). Nella foto, a destra Renato Francesco Maizza con don Pietro De Punzio.