“Nessuno mi ha cacciato dal sindacato che invece mi sostiene a tutti i livelli, anche a livello nazionale. Inoltre non c’è stato nessun licenziamento. Ieri mattina mi è stata consegnata la contestazione decisa martedì 11 ottobre. Questa è la prassi. I miei legali risponderanno alla contestazione entro 5 giorni. Quando l’azienda successivamente risponderà, i miei legali potranno ancora impugnare la risposta. Questi sono i fatti. Quanto è riportato dai giornali non è esatto. Oggi sono in ferie e lunedì rientro in servizio”. Antonio Esperte (nella foto), insieme al collega Armando Leo, è finito sotto processo con le accuse di diffamazione, violenza privata e tentata estorsione ai danni del presidente della società, avv. Rosario Almiento. Continua Esperte: “Ho ritenuto auto-sospendermi dal sindacato per senso di responsabilità e a salvaguardia della Uil e dei lavoratori e per ovvi motivi di opportunità politica e trasparenza al fine di affrontare con serenità i fatti che mi contesta l’azienda”. Il documento della Uil nazionale precisa che “Esperte non ha lasciato la Uil nella quale è rimasto sia come iscritto che nei vari incarichi ricoperti. In verità da tempo aveva manifestato l’opportunità di auto-sospendersi solo da segretario della categoria, richiesta sempre respinta dalla struttura di categoria che ha manifestato ampia fiducia sull’operato sindacale svolto da Esperte sia all’interno dell’azienda che del settore da lui rappresentato”. Antonio Esperte è difeso dagli avv. Giancarlo Camassa e Donato Musa.
“Non sono stato né licenziato dalla Stp né cacciato dalla Uil”
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