(di Raffaele Depunzio*, nella foto) Qualche tempo fa, con una metafora, abbiamo descritto il sindaco Scoditti come il capitano di una nave il cui equipaggio ha ammutinato. E alla luce della risposta alla nostra interpellanza urgente sulla questione sicurezza dei siti archeologici, quell’immagine un po’ sopra le righe ne trova conferma. Non è nostra intenzione continuare ad infierire sugli assessori e sul primo cittadino, dai quali hanno preso le distanze un po’ tutti, soprattutto i più importanti rappresentanti della maggioranza (come se ciò li purificasse dalle loro responsabilità politiche). Ma ci arrabbiamo, ed anche molto, non con il Sindaco, ma con chi ha suggerito una replica ad un tema importantissimo come quello della sicurezza, impapocchiando alla bell’e meglio argomentazioni fantasiose e fuori da ogni logica. Ci siamo comportati da opposizione costruttiva in occasione delle visite guidate agli scavi di Muro Tenente, abbiamo chiesto all’A.C. di implementare un D.U.V.R.I., obbligatorio per Legge, che valutasse i rischi di tutte le attività di un cantiere di scavi, comprese quelle relative la presenza di terzi: turisti, visitatori, ispettori della soprintendenza, volontari. La normativa è chiara e vanno disciplinate tutte le prestazioni effettuate, e il D.U.V.R.I. deve essere redatto dal committente (il Comune di Mesagne), mentre, sulla scorta di esso, il concessionario (Prof. Burgers) elabora un proprio piano chiamato D.V.R. E allora è inaccettabile una risposta del genere: “eccesso di zelo”. Eccesso di incompetenza, di menefreghismo, di deresponsabilizzazione, di irresponsabilità di uffici comunali i cui dirigenti sono lautamente pagati come tali e che sfuggono, invece, ai compiti cui sono chiamati. Il problema non è della funzionaria dell’Ufficio Cultura, non tocca a lei redigere il piano di sicurezza, ma ha la responsabilità, per il perentorio indirizzo politico ricevuto, di aver acconsentito a far svolgere le visite guidate in una situazione totalmente fuorilegge. È per assecondare la volontà dell’assessore che ha realizzato questa sorta di consenso informato, che non ha nessun valore giuridico e che, anzi, avrebbe esposto ancora di più il comune, in caso di incidenti, a contenziosi con la compagnia assicuratrice che copre i rischi della responsabilità civile. Allora non ci prendessero in giro: “l’assessore non sapeva”. L’assessore Castrignanò sapeva che quelle visite guidate non potevano essere effettuate, sapeva delle liberatorie, sapeva che la cartellonistica è solo un aspetto che viene disciplinato dal D.U.V.R.I., sapeva che l’integrità fisica va garantita agli archeologi così come ai visitatori, sapeva che già nel 2012 la Soprintendenza aveva invocato un piano di gestione del parco e l’individuazione di un delegato alla sicurezza, e sapeva che le responsabilità penali sono anche in capo al direttore scientifico del parco: il prof. Gert Burgers. Avessimo voluto fare del male, avremmo denunciato tali attività al comando dei Vigili del Fuoco, agli ispettori del S.P.E.S.A.L., con tutte le conseguenze legate alla totale assenza di uno straccio di documentazione di Legge che valutasse non solo i rischi dei visitatori, ma persino quelli per coloro i quali esercitano attività di scavo. Ma crediamo la politica come l’unico strumento per risolvere le questioni; e sarebbe stato opportuno che il Sindaco, che ha una lunga esperienza nei partiti, avesse fatto tesoro delle nostre battaglie e avesse iniziato a lavorare alla rimodulazione della pianta organica del Comune, invece di trascinarsi stancamente verso la fine della consiliatura, abbandonato da tutti, anche da chi ne ha condizionato le scelte. * Portavoce di ProgettiAmo Mesagne
Politica. Nota ProgettiAmo Mesagne: “Il capitano ammutinato”
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