(di Cosimo Quaranta*) Dopo la conferenza informativa sulla TAP, svoltasi lo scorso 31 Luglio, nel corso della quale abbiamo registrato l’interesse, da parte del Vice Sindaco Canuto, a trattare l’argomento nelle sedi istituzionali, Progettiamo Mesagne vuole porre all’attenzione della cittadinanza un’altra situazione riguardante la salvaguardia del nostro territorio: E’ il caso della discarica di Micorosa di Brindisi (pochi chilometri da Mesagne). Come è purtroppo arcinoto il territorio della provincia brindisina, come diversi altri territori italiani, versa in un profondo degrado ambientale che ha pesanti effetti sulla salute della popolazione per la presenza di grossi insediamenti industriali che fanno capo soprattutto alla chimica e alla energia fin dagli anni 60. Fino a qualche decennio fa, in assenza di una legislazione ad hoc, tutto era permesso ai grandi colossi dell’industria in nome dello sviluppo e del benessere, anche inquinare l’aria, il suolo, il sottosuolo, il mare e le falde, vedi i territori che si trovano nella direttrice Taranto – Brindisi. A distanza di anni e venendo ai giorni nostri si scopre che quella corsa sfrenata verso lo sviluppo e benessere è stata pagata pesantemente in termini di inquinamento, di malattie e di morte. A Brindisi accade che dal 1962 fino agli anni 80 un’area adiacente all’insediamento industriale del petrolchimico era stata usata per lo smaltimento di residui di lavorazione del ciclo produttivo. Per anni in quell’area sono stati sversati milioni di tonnellate di materiali tossici, nocivi e cancerogeni (si stima circa 1,5 milioni di tonnellate) per una profondità variabile tra i 2 e i 7 metri senza alcuna protezione per il suolo e per la falda sottostante. Quest’area si estende per circa 50 ettari, per cui si può immaginare la dimensione enorme di questa discarica denominata “Micorosa” dal nome della società che la acquisì nel 1992 dal gruppo Montedison per il recupero dei fanghi, precedentemente scaricati, e per la produzione di calce idrata per applicazioni in edilizia. La società poi fallì nel 2000. Tutti sapevano, politica e Istituzioni, della gravità della situazione in quell’area, di fatto una vera e propria bomba ecologica. Tutti sapevano ma nessuno ha fatto nulla. Solo nel 2010, su incarico del comune di Brindisi, è stata effettuata una caratterizzazione dell’area(al fine di individuare gli eventuali stati di contaminazione del terreno e delle acque sotterranee) in funzione di una eventuale bonifica poiché nel frattempo la legge 426/98 individuava Brindisi come SIN (sito di interesse nazionale per la bonifica). Dalla caratterizzazione è venuto fuori quello che ci si aspettava, di tutto e di più. Le indagini hanno evidenziato la presenza in prevalenza di idrossido di calcio, con un diffuso ed elevato inquinamento sia del suolo che della falda sottostante con la presenza di idrocarburi, clorobenzeni e metalli pesanti ad altissima concentrazione di elementi cancerogeni, alcuni dei quali, come i composti alifatici clorurati, superano per milioni di volte i limiti di legge! E quindi l’area Micorosa può considerarsi, a tutti gli effetti, una enorme discarica non autorizzata ed incontrollata di rifiuti industriali speciali pericolosi lasciata per oltre 30 anni in uno stato di colpevole abbandono. E’ singolare rilevare che a seguito degli esiti della caratterizzazione non sia arrivata notizia alla A.G. per i provvedimenti del caso visto che trattasi di una enorme discarica abusiva e che a maggior ragione avrebbe meritato indagini approfondite in applicazione delle leggi di tutela ambientale. Non fosse altro che per assicurare i responsabili alla giustizia e per obbligarli alla rimozione – a loro spese – dei materiali inquinanti e al ripristino – a loro spese – dello stato dei luoghi. Ora, solo a seguito di alcune denuncie di privati, è notizia di qualche settimana fa, si è aperto un fascicolo su tale discarica. Come Progettiamo Mesagne siamo vicini e condividiamo le battaglie di civiltà condotte in tutta Italia da chi dice basta a questo modello di sviluppo rivelatosi fallimentare che ha causato disastri ambientali, malattie e morte. Noi siamo per un modello di sviluppo sostenibile che metta al centro la persona, l’ambiente, la salute e il lavoro e riteniamo che il caso Micorosa debba tradursi in un ordine del giorno che impegni il Sindaco e il consiglio comunale ad esprimere una posizione di assoluta attenzione verso la vicenda, ricordando anche che le stesse nostre campagne, recentemente, sono state interessate a “sversamenti anomali”(caso fanghi Belleli). Ed anche su questa vicenda, per la quale il Comune di Mesagne (DGC. n° 10/2014) si è impegnato a costruirsi parte civile nel procedimento che nascerà a termine delle ‘indagini, esortiamo il Sindaco a prestare la massima attenzione seguendo nei dettagli la vicenda ed informando la città ed allo stesso tempo chiediamo un costante monitoraggio su eventuali effetti nocivi e/o contaminazioni che i fanghi possono aver causato al suolo, al sottosuolo e alle falde delle nostre terre.
*Cosimo Quaranta responsabile ambiente e territorio Progettiamo Mesagne
Nota di “ProgettiAmo Mesagne” sulla discarica Micorosa
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