Andrea Semeraro, presidente del Circolo Nuova Italia di Mesagne, riuniti gli associati per approfondire il tema del riordino delle Province, sostiene che Mesagne della far parte di un territorio storicamente riconosciuto e che finalmente dopo secoli ritorna ad essere unito ed organico: la Terra d’Otranto, organizzazione territoriale che comprenderebbe quello che oggi più comunemente viene definito “grande Salento” cioè la totalità delle provincie di Brindisi, Lecce e Taranto.
“Crediamo che in questo momento di difficoltà per le finanze pubbliche del nostro Paese una scelta che porti ad un maggiore accorpamento e quindi ad una diminuzione di enti pubblici, al fine di contenere le spese di gestione politico-amministrative degli stessi, sia una cosa giusta da fare”, spiega. E aggiunge: “Chi si è sempre professato contrario alla “Regione Salento” adduceva motivazioni circa l’inopportunità di dividersi ancora, anzi, ci si doveva accorpare quanto più possibile. Ora per molti di coloro contrari alla “Regione Salento” la giusta motivazione della diminuzione degli enti pubblici non è più valida, ma questi sono i paradossi e le incongruenze della politica italiana”.
Per Andrea Semeraro l’altra motivazione di ricomporre la Terra d’Otranto è dettata dalla grande opportunità per Mesagne di far parte di una grande provincia che abbia come punto di riferimento la capitale del barocco che si colloca al centro dei flussi turistici nazionale ed europeo ed è diventata punto di riferimento culturale e politico.
“Non vogliamo entrare nella polemica politica che si è accesa su questo importante argomento. Il nostro giudizio è scevro da ogni condizionamento di parte e dettato esclusivamente dalle nostre idee, dalle nostre convinzioni e dai nostri desideri di cittadini che vedono nella soluzione della ricostituzione della Terra d’Otranto la migliore ipotesi per la nostra città ma anche per tutto il territorio della ormai ex provincia di Brindisi. Una cosa è certa – conclude Andrea Semeraro -: si deve fare in fretta, i comuni interessati devono decidere al più presto altrimenti lo faranno altri per noi. Il monito del Ministro Patroni Griffi è stato perentorio: “ O decidono i territori entro i termini o lo faremo noi d’ufficio” .