LA POSTURA DEL NOSTRO CORPO: UN MONDO TUTTO DA SCOPRIRE Oggi 9 Gennaio 2015 – Ore 11.00-13.00. ISBEM – Auditorium del Convento dei Cappuccini. Dr.ssa Maria Antonietta Fusco (nella foto), Presidente Ks International Group S.r.l. – Mercogliano (AV). La posizione del corpo umano e dei suoi vari segmenti nello spazio viene definita postura. Essendo influenzata da fattori neurofisiologici, biomeccanici, relazionali, psicologici ed emotivi, la postura emerge non solo per l’entità del problema (8 ragazzi su 10 in età scolare hanno anomalie di postura) ma anche per il bisogno di competenze interdisciplinari che richiede per diagnosticare, quantificare e trattare le problematiche posturali in ogni persona.
Il sistema posturale è un insieme molto complesso composto dal sistema nervoso centrale e periferico, dal piede, dai muscoli, dalle articolazioni, dall’occhio, dal sistema cutaneo, dall’apparato stomatognatico (sistema occlusale e lingua) e dall’orecchio interno. Il sistema nervoso centrale utilizza le informazioni ricevute dall’occhio, dalla pianta dei piedi e dalla cute in primo luogo, per avere la consapevolezza della posizione del corpo nello spazio e per poter impostarla correttamente nei confronti del mondo esterno e di se stesso. Un ruolo fondamentale nella ricerca di una corretta postura è svolto quindi dal piede. Il piede è composto da 26 ossa, 33 articolazioni, 114 legamenti, 20 muscoli, 250.000 ghiandole sudorifere e la sua complessità strutturale è dovuta alle sue molteplici ed assai precise funzioni. Il piede ha varie funzioni: stabilizzazione della stazione eretta, propulsione e movimento, adattamento della marcia sul terreno, coordinazione della postura.
La dott.ssa Fusco parlerà dei nuovi metodi di analisi e di valutazione delle patologie disfunzionali dell’apparato locomotore con un nuovo indirizzo terapeutico illustrando la sperimentazione di nuovi materiali e di nuove ipotesi di applicazione degli stessi. La ditta che lei presiede, la KS International ha brevettato dei dispositivi plantari adattabili a qualsiasi esigenza delle varie patologie, andando ad applicare in campo clinico le più recenti scoperte della Biomeccanica Posturale, ottenendo una reale modulazione delle tensioni muscolari e legamentose che, ad esempio, si riscontrano, spesso negli sportivi! Con questa conferenza ci si propone, altresì, di avviare una collaborazione scientifica fra Isbem, Ks International e il gruppo di ricercatori che, con il Progetto Kiss_Health, stanno approfondendo e validando sul piano clinico e tecnologico (Hta, Health Technology Assessement) i temi della postura che hanno ricadute sanitarie, economiche e sociali.
IL RUOLO DELLA DIETA NELLE MALATTIE POLMONARI CRONICHE Oggi 9 gennaio – Ore 19.00-21.00. ISBEM – Auditorium del Convento dei Cappuccini. Dr. Domenico Maurizio Toraldo (nella foto) Pneumologo, Unità di Riabilitazione Polmonare – Ospedale GALATEO, ASL Lecce. La prevenzione delle Bronco Pneumopatie Croniche Ostruttive (BPCO, progressiva riduzione di aria nei polmoni è il primo obiettivo della “salute polmonare” che è influenzata da fattori genetici, epigenetici e ambientali. Grazie a ricerche su larga scala, si è capito che la causa del deterioramento polmonare è l’infiammazione del corpo intero (sistemica), esistendo una correlazione con le riacutizzazioni infettive del polmone, la mortalità per cause polmonari e l’aumento del rischio di cancro del polmone.
L’infiammazione sistemica, cioè l’alta produzione di citochine infiammatorie è una caratteristica costante nelle BPCO. Così, ridurre l’infiammazione sistemica è un obiettivo importante per prevenire le BPCO. La sindrome metabolica (diabete, ipertensione e sovrappeso) e la malnutrizione sono anomalie metaboliche correlate all’infiammazione. La sindrome metabolica si trova nel 50% dei pazienti con BPCO che presentano anche disfunzioni muscolo-scheletriche periferiche. Dal 20% al 50% dei pazienti con BPCO è malnutrito e si sa che la riduzione del peso corporeo di oltre il 10% del peso ideale comporta una prognosi negativa. Se i pazienti con BPCO hanno concomitanti alterazioni dello stato nutrizionale almeno tre fattori svolgono un ruolo nella sindrome infiammatoria sistemica: gravità della insufficienza polmonare; grado di ipossia del tessuto adiposo legato alla obesità nonché gravità di ipossia sistemica causata dalla ridotta funzione polmonare. C’è quindi una relazione tra BPCO, infiammazione sistemica e stress ossidativo, così come c’è fra infiammazione sistemica, obesità e malnutrizione. In tale scenario, la dieta può prevenire e modificare il corso della BPCO, come ben documentato da studi umani e indagini sperimentali in cui emerge il ruolo protettivo o dannoso di alcuni alimenti, di alcuni nutrienti e delle abitudini alimentari sia sulla funzione polmonare che sullo sviluppo della BPCO. In particolare, per la funzione polmonare e la BPCO hanno effetti benefici gli antiossidanti alimentari, tra cui vitamine e polifenoli, soprattutto da frutta e verdura fresca, n-3 acidi grassi polinsaturi (PUFA), tipici della Dieta Mediterranea. Quindi se per stile di vita alimentare si assume una ricchezza di questi componenti è come se si avesse dentro se stessi dei meccanismi protettivi, mediati appunto dai cibi con proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie. Nel Salento ci sono le condizioni culturali, ambientali, alimentari ed epidemiologiche per studiare più a fondo le influenze dietetiche sulla BPCO. Perciò ISBEM, le università e le ASL si adoperano con un approccio interdisciplinare e multi-istituzionale per riuscire a personalizzare la prevenzione, anche attraverso la dieta mediterranea che può contrastare condizioni invalidanti come le malattie polmonari cronico-ostruttive (BPCO).