Il Comando provinciale di Brindisi della Guardia di Finanza, in collaborazione con la Procura della Repubblica di Brindisi e la DDA di Lecce, ha arrestato un banda dedita allo spaccio di droga, porto e detenzione abusiva di armi. Nel corso della conferenza stampa denominata “The wall” tenuta questa mattina sono stati spiegati i dettagli. Sono stati tratti in arresto 13 persone, 8 albanesi (due uomini sono latitanti) e 5 mesagnesi. L’indagine era iniziata nel febbraio del 2010.
Alla conferenza stampa erano presenti Valeria Farina Valaori pm della procura di Brindisi, il capo della Dda di Lecce, Cataldo Motta, il pm della, Alberto Santacatterina, il col. Vincenzo Mangia, comandante provinciale delle “Fiamme Gialle”, il comandante del Nucleo di polizia tributaria, maggiore Gabriele Sebaste. La consegna della droga avveniva davanti un muro, da cui il nome dell’operazione, di una casa nel centro storico di Mesagne dove da anni si sono insediati gli albanesi.
Il lavoro degli investigatori si è basato su intercettazioni telefoniche e ambientali nelle abitazioni ed auto degli arrestati, sopralluoghi e pedinamenti, perquisizioni personali e locali.
Le indagini hanno dimostrato l’esistenza di un clan che operava su Mesagne collegato con un’altra cellula di base a Roma composta da albanesi che si riforniva di cocaina che successivamente spacciava nel brindisino e sino a Gallipoli. La droga veniva prelevata dall’Albania, quindi portata a Roma da dove veniva smistata da albanesi residenti a Mesagne dove la sostanza stupefacente veniva distribuita agli spacciatori.
Gli arrestati sono Vilson Kocli alias Vili, di 25 anni, Daniel Kocli di 28 anni e Marte Kocli di 55, la madre dei due, tutti albanesi residenti a Mesagne. I fornitori “romani” sono il 24enne Leonardo Tushaj e Erind Jaku di 35 anni (entrambi latitanti). Luan Cela albanese di 31 anni, Ernest Bodlli alias Boli di 21 anni, Qamil Bodlli alias Mili di 50 anni, Armando Uka albanese di 27 anni e Ilir Kocli alias Liri di 24 anni (cugino di Daniel Kocli). Nikolin Curri è indagato a piede libero.
Sono stati sequestrati beni per un valore totale di 250 mila euro. Sei auto, (due Audi) , una appartenente ad Angelo Arseni, mesagnese arrestato, un terreno e un’abitazione. Le altre autovetture appartengono agli albanesi: una Audi A4, due Mercedes di Daniel Kocli, una Mercedes Classe C di Ilir Kocli e una Smart di Marte Kocli.
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I mesagnesi coinvolti nell’operazione Gianluca Zito di 35 anni, Francesca Carrozzo di 24, Roberto Ronzini di 27 anni (marito della Carrozzo), il 38enne Angelo Arseni, Mario Delle Grottaglie di 45 mentre Nicola Aresta, alias “l’elettricista”, e Cosimo Tocci sono indagati a piede libero.