Un noto aforisma così ricorda: “Quando il saggio indica la luna lo sciocco guarda il dito”; e così piuttosto che riflettere sulle continue critiche e sollecitazioni che provengono dal mondo associazionistico, dall’opposizione, dai cittadini comuni, ci si limita a censurare in modo assai sgradevole qualunque tipo di giudizio non in linea con l’operato di questa amministrazione.
Siamo ormai abituati ad un linguaggio ambiguo e dissimulatore, che da un lato celebra grandi valori come il dialogo, la democrazia, il rispetto delle idee altrui, auspicando partecipazione e dall’altro con estrema nonchalance cataloga tutti i cittadini dissenzienti come incompetenti, perditempo, esibizionisti, egocentrici, tutti alla ricerca di un momento di celebrità, e così in modo spicciolo, ci si affretta a salire sul carro degli esperti, unici detentori del patrimonio culturale, artistico, scientifico della nostra comunità mesagnese, e a sintetizzare l’intero confronto ad un elementare rapporto fra amministratori e amministrati, togliendo a quest’ultima categoria, ogni dignità.
Nel leggere l’ultimo comunicato dell’Amministrazione comunale è facile scorgere quell’atteggiamento supponente che da un lato bacchetta i cittadini e dall’altro li ammonisce ricordando loro che il diritto di esporre il proprio pensiero sarà possibile solo se la critica sarà di compiacimento ai nostri amministratori e soprattutto se accompagnata da comprovati titoli accademici altrimenti non sarà più tollerata.
Così il diritto di esprimere il proprio pensiero previsto dalla nostra costituzione, che, è giusto forse ricordarlo, è sempre garantito purché non integri gli estremi della calunnia, dell’ingiuria e della diffamazione, per i nostri Amministratori locali dovrà soggiacere ad un ulteriore limite, dato dall’indice di gradimento. Limite che probabilmente per l’Amministrazione è stato superato nei recenti diverbi con le libere associazioni di cittadini e la stessa amministrazione, in merito a temi importanti (Muro Tenente, basolato via Rini e vico Quercia) sui quali la stessa opposizione, per il loro valore e rilevanza sociale, ha chiesto la trattazione nel prossimo Consiglio comunale.
Purtroppo non è la prima volta che questa Amministrazione assume atteggiamenti ambigui e dal sapore antidemocratico. Ricordiamo i vari comunicati dove si apostrofavano alcuni cittadini mesagnesi come degli incompetenti; professionisti nel ramo della contrattazione pubblica si definirono improvvisati cultori del diritto amministrativo e quindi evidentemente non degni di esprimere una legittima opinione, per finire alle ultime polemiche su internauti e associazioni culturali davvero deprecabili.
In definitiva un modo di comunicare, aggressivo, arrogante, presuntuoso e altezzoso che sta contribuendo a tracciare una barriera, un solco invalicabile fra l’Amministrazione e i cittadini, considerati, come si evince dal comunicato citato, dei semplici “sudditi” che devono solo essere amministrati.
Per concludere, siamo convinti che a gridare nel deserto non sempre sia San Giovanni Battista, ma siamo certi che in questo caso le grida provengono da tutti quei cittadini mesagnesi, riteniamo la stragrande maggioranza, che vedono oramai intorno a loro solo un grande deserto culturale, sociale e produttivo, e che verosimilmente volgendo lo sguardo al cielo nell’imminente notte di San Lorenzo, esprimeranno all’unisono un solo desiderio: la fine di questa catastrofica esperienza amministrativa.
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