Una Tac (tomografia assiale computerizzata) otto multistrato, una di quelle grosse macchine che si trovano negli ospedali, da 5 anni è parcheiiata nell’ex ingresso dell’ospedale di Mesagne su via Labanchi. Fu acquistata dall’allora direttore generale dell’Asl Br1, Rodolfo Rodolfo. Da allora, però, è rimasta inutilizzata e impolverata dal tempo. Quando sarà istallata (?) dovrebbe andare negli ambienti attualmente chiusi dell’ex Radiologia da anni ristrutturati. Per fare l’esame della Tac, quando e se sarà istallata, si dovrebbe entrare dall’ex centralino telefonico e per sala d’attesa saranno utilizzati i locali dell’ex laboratorio analisi soppresso anche questo e da quest’anno funzionante solo come centro prelievi.
L’ospedale di Mesagne, è ormai noto a tutti, secondo il piano sanitario regionale, dovrebbe diventare un poliambulatorio specialistico con annesse sale operatorie. Ma per raggiungere questo obiettivo, bisognerà prima attivare i servizi sul territorio. Quando? C’è qualcuno che ha le idee chiare su quale sarà il futuro di quello che fu l’ospedale S. Camillo de Lellis di Mesagne? E così mentre a Mesagne la Tac continua desolatamente a…marcire, all’ospedale Perrino di Brindisi le liste di attesa si allungano e al Pronto Soccorso i pazienti aspettano giornate intere. “Bisogna ridurre le spese perché la sanità assorbe gran parte del bilancio dello Stato”, si dice. E allora cominciamo, per esempio, ad eliminare l’auto medica voluta dalla Regione ferma dinanzi al Pronto soccorso dell’ospedale di Mesagne (costo 14 mila euro mensile) utilizzata per condurre il medico sul posto dove l’ambulanza del 118 è stata chiamata.