E’ partita la raccolta fondi per realizzare l’opera dell’artista Francesco Giorgino detto Millo sui prospetti di alcuni edifici residenziali di Mesagne (BR), (su Via Galilei e su Via Sasso).
[button color=”red” size=”small” link=”http://www.comune.mesagne.br.it/downloads/avviso_crowdfunding_11032016.pdf” ]Scarica avviso pubblico e modulo adesione[/button]
In tanti mi stanno chiedendo come poter contribuire (lo trovo strepitoso!):
chiunque volesse dare un proprio contributo per la realizzazione dell’opera può scaricare il modulo di richesta, compilarlo e consegnarlo all’ufficio protocollo del Comune. Vi contatterà poi l’Ufficio Lavori Pubblici per concordare le modalità di erogazione – il tutto sarà gestito con la massima trasparenza, dando poi contezza delle erogazioni ricevute e che saranno raccolte su un fondo dedicato. I nomi degli sponsor (mecenati) saranno inseriti su bacheche ornamentali predisposte dal Comune e che resteranno a futura memoria. E’ facile
In tutto il mondo… questo tipo di campagne si chiamano crowfounding… già utilizzate da diversi anni su siti appositi che ne garantiscono trasparenza e partecipazione, oltre che affidabilità, qui… a Mesagne si vuole istituire un ufficio comunale per la trasparenza.
Basta non dimenticate le chiavi del ufficio al ultimo momento o ci raccontate che la pratica è stata gestita da un altro ufficio e magari la guardia giurata ha ancora le chiavi per altro cui si è già assistito.
L’osservazione è più che sacrosanta. Il crowfounding non ha bisogno di un ufficio “comunale” che ne faccia le veci: esiste ed è già affidabile e consolidato tramite i suoi canali. Che si vuole fare il copia e incolla di cose che già hanno un loro corso? Ma ad inventarsi qualcosa di nuovo mai? Senza cavalcare le cose degli altri!
E’ di questi giorni la notizia di blu un’artista che ha deciso di cancellare le sue opere dai muri di Bologna proprio per protestare contro questa ingerenza di amministrazioni e gente del tutto estranea al mondo cui queste forme d’arte sono nate. Ne parlano (anche oggi) giornali e telegiornali nazionali e su internet la discussione è impazzata quindi se ne può parlare anche qui.
Il suo grido di allarme è stato A Bologna non c’è più Blu e non ci sarà più finché i magnati magneranno