L’accordo del 20 novembre 2018, consistente in un verbale di Delegazione Trattante, raggiunto senza che le parti sindacali avessero contezza della costituzione del fondo salario accessorio del 2018, senza conoscere la consistenza dell’unico importo consolidato, certificato dal Collegio dei Revisori, di cui al comma 1 dell’art.67 del CCNL 21 maggio 2018, non risulta definitivamente sottoscritto dalle parti come invece prevede la normativa relativa alla definizione degli accordi integrativi.
Con la Delibera di Giunta n.228 del 13 dicembre 2018, stante quanto riportato nella determina n.2397, “ l’Amministrazione Comunale ha preso atto dell’accordo sottoscritto in sede di contrattazione decentrata in data 20.11.2018, ed è stato dato indirizzo alla delegazione trattante di parte pubblica di dare avvio alla trattativa relativa al riconoscimento delle Progressioni Economiche Orizzontali per l’anno 2018”.
Nella determina n.2397 viene richiamata la determinazione n.2395 del 21.12 2018 esattamente ad un mese di quell’accordo sottoscritto il 20 novembre “ con la quale è stato costituito il fondo delle risorse decentrate relative all’anno 2018” mai inviato per informazione preventiva ai sindacati alla Rsu così come prevedono i contratti compreso quello in vigore del 21 maggio 2018. In assenza della definitiva sottoscrizione di quell’accordo ogni atto relativo alle procedure per la selezione si configura come unilaterale e di parte. Nella Delegazione Trattante del 20 novembre 2018 era stata appalesata l’ipotesi di un accordo ponte che disciplinasse solo alcuni istituti contrattuali per rinviare l’attuazione di tutti gli altri istituti al successivo contratto integrativo. Tuttavia la scrivente O. S. aveva sottolineato più volte la necessità di giungere ad un accordo ponte che non poteva prescinder della chiara individuazione delle risorse a partire da quell’importo unico consolidato e dalla quantificazione certa delle risorse stabili, le uniche in grado di finanziare l’istituto delle progressioni, per le quali solo a voce veniva assicurata, da parte pubblica, la disponibilità di 50.000 euro. In data 20 novembre 2018 quindi in sede di accordo, o meglio, preintesa non è mai stato stabilito l’importo di 1.400 euro per la progressione di C e 10.600 per quella della categoria D, che compare solo nella determina di bando delle progressioni, rispondendo quindi ad un calcolo predeterminato, assolutamente vietato dalle norme e dai contratti vigenti. La determina affronta solo la selezione per il personale appartenente alle categorie C e D escludendo quindi, senza alcuna ragionevole motivazione, la possibilità di accedere alle posizioni di espansione previste dal nuovo contratto nazionale. Al punto 4 del dispositivo si legge testualmente “di dare atto che le graduatorie scaturenti dalle selezioni diverranno efficaci solo a seguito della sottoscrizione definitiva del CCDI 2018 previa acquisizione dei pareri favorevoli del Collegio dei Revisori dei Conti prevedendo quindi un ulteriore clausola di difformità rispetto alle procedure stabilite dalla Contrattazione Nazionale.
Intendiamo solo sottolineare da ultimo che la contrattazione integrativa al Comune di Mesagne è stata già contrassegnata da forti battute di arresto, che i lavoratori stanno già pagando, in termini di mancata corresponsione di salario accessorio, un debito sul fondo che ancora non si riesce a quantificare stabilmente malgrado gli interventi di famosi luminari che hanno condotto interventi formativi significativi con importanti costi per l’Amministrazione, e che nonostante tutte le anomalie riscontrate si continua a procedere, eludendo le norme, creando quindi ulteriori rischi per una situazione già abbastanza difficile solo per inseguire obiettivi dettati da opportunismi di carriera riservati probabilmente solo a sedicenti fedeli elettori, che, in qualche caso fanno anche la voce grossa minacciando ricorsi e ritorsioni che evidentemente possono far paura solo a quanti, pur ricomprendo ruoli di responsabilità, non sono proprio certi di non commettere errori.
Inoltre l’occasione è gradita per sottolineare la completa adesione ai contenuti della protesta avanzata dalla RSU e altre sigle sindacali in un documento la cui stesura, in bozza, ci è stato proposto, per estrema correttezza istituzionale, dal Coordinatore della RSU. Intendiamo condividere nel merito quella protesta per il mancato confronto sulle scelte assunzionali e sulla valorizzazione delle professionalità interne della Amministrazione Comunale di Mesagne, anche se avremmo preferito che fossero state condivise anche le nostre perplessità su quell’accordo del 20 novembre 2018, quando, assente il Cordinatore RSU, ed altri autorevoli rappresentanti territoriali abbiamo invece dovuto subire i sogghigni sarcastici di quanti ritengono di sapere e conoscere tutto mentre molto spesso sono solo vittime della sindrome del delirio di onnipotenza, la rivendicazione di corrette relazioni sindacali ha un perimetro molto più ampio e non vale solo per argomenti che vengono preselezionati per convenienza.
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