Nel silenzio più assordante che si sia mai udito, sta calando sull’Italia e sugli italiani la mannaia della cosiddetta “autonomia differenziata” che dividerà per sempre il Paese in tanti piccoli pezzettini. Sparsi, qua e là, ci saranno pezzettini di diritti, di scuola, di ambiente, di alta formazione e di tanto altro ancora e il bene supremo dell’Italia unita sarà solo un ricordo. Ai cittadini, infatti, nessuno spiega che l’autonomia richiesta dalle Regioni più ricche vuol dire secessione.Le Regioni con il Pil più alto di tutte le Regioni di Europa, ossia Veneto, Lombardia ed Emilia, stanno chiedendo che pezzi importanti della loro ricchezza sia da esse trattenuta: si sta cioè chiedendo di regionalizzare le risorse per regionalizzare la scuola, i diritti, la formazione, l’ambiente, il lavoro, le infrastrutture e si sta praticando l’abbandono della parte più povera del Paese, con un Pil addirittura più basso di quello greco, al suo inesorabile destino. In buona sostanza, accadrà che che un bambino lombardo avrà una scuola di eccellenza, iper tecnologica e super accessoriata di ogni tipo di laboratorio utile alla formazione, mentre un bambino pugliese o calabrese dovrà accontentarsi soltanto di un banco o poco più. Lo stesso accadrà con i diritti. L’eguaglianza, la pari dignità, la solidarietà sociale diventeranno come i pezzetti del vestito di Arlecchino, e i colori saranno più accesi o più spenti a seconda che un cittadino abiti il nord o il sud del paese. Questa proposta di autonomia “differenzia” i cittadini e mortifica la dignità di tutto il Paese, esautora lo Stato ed il Parlamento dalle proprie competenze e dal ruolo stesso di garantire l’unità del Paese attraverso l’unità di tutti i cittadini. È un progetto profondamente eversivo perché si propone di stravolgere le fondamenta e le basi giuridiche della Carta Costituzionale. L’autonomia differenziata, dunque, non ha niente a che fare vedere con il federalismo solidale, ma rappresenta la proposta più feroce ed egoistica di divisione del Paese che sia mai stata avanzata.Ovviamente la Lega tace. Non una parola. Il leader Salvini continua a saccheggiare il sud con comizi e consensi al grido di ” prima gli italiani” ma dimentica di dire ai meridionali quale bel regalo stia consegnando loro e dimentica di spiegare che per lui “prima gli Italiani” vuol dire sempre e solo “prima gli italiani del Nord”.
Per restare aggiornato seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina facebook, pubblicheremo al più presto tutti gli aggiornamenti in merito.
Seguici su Facebook: https://www.facebook.com/mesagnesera/
Widget not in any sidebars
Widget not in any sidebars
Widget not in any sidebars
Widget not in any sidebars
