L’esito della direzione nazionale del Pd, fatta lo scorso lunedì a Roma, impone una seria riflessione sulla forma partito che il Pd a livello nazionale ed evidentemente anche a livello locale deve avere. Il PD renziano è un partito che esce dal suo tradizionale recinto per consolidare quella vocazione maggioritaria già testimoniata dal voto alle europee e considerata velleitaria da chi ci ha preceduto.Il nuovo PD è un partito che parla a tutta l`Italia.Il partito democratico in questi ultimi anni in Italia, ma sopratutto a Mesagne, ha scontato tutti i suoi limiti, non riuscendo a proiettarsi nelle sfide future, e non avviando un <vero> rinnovovamento della sua classe dirigente, dobbiamo riconquistare la fascia tra i 20 e i 35 anni e per farlo l`uso dei social network è essenziale, non sul modello grillino, ma sul modello Obama per intenderci.La sfida per i prossimi anni sarà quella di saper parlare a tutti e non più solo ad una parte della società . Sarà necessario superare vecchie pratiche e vecchi metodi che in altri tempi sono stati utili strumenti per contribuire ad avere un gruppo dirigente che ha lavorato disinteressatamente per il bene della nostra città .Oggi c’è bisogno di voltare pagina il partito democratico di Mesagne deve prima però sciogliere alcuni nodi politici e chiarire alcune contraddizioni che ormai da tempo vive, E’ Renzi il nostro modello, la sua voglia di ammodernare l’Italia, l’energia che profonde coraggiosamente per ribaltare i tavoli. Invece a Mesagne si compiono scelte politiche singolari – come quella del sostegno a Dario Stefà no anziché a Michele Emiliano o ad un’altro candidato sempre espressione del pd– sulla base del risentimento, non sul ragionamento politico. Una gran parte del nostro gruppo dirigente non vuole capire che è venuto il momento di farsi decorosamente da parte per dare una mano alle più giovani generazioni.Una seria valutazione sull’operato amministrativo delle ultime consiliature, e’ necessario ed auspicabile poiché rappresenta la base di partenza per ridisegnare non solo i confini di un nuovo centro sinistra ma un progetto ideale innovativo e connesso alle aspettative dei cittadini, noi pensiamo che non sia stato del tutto positivo nel suo complesso, colpa anche dell’assenza della politica e dei partiti in questi anni.Un nuovo centro sinistra dunque è possibile, capace di liberarsi da schemi ormai fuori tempo, con l’adesione convinta alla grande famiglia del socialismo europeo, infatti, il Pd non ha più alibi, e’ di fatto la più grande forza riformista a sinistra del Paese; questo spinge ormai a tutti i livelli compreso mesagne a guardare con attenzione a quelle forze moderate sia esse movimenti, liste civiche o associazioni presenti sul territorio anche a coloro che sono state all’opposizione in questi anni, penso a Progettiamo Mesagne.  Dobbiamo avere il coraggio di ridefinire un nuovo campo d’azione dove tutti abbiano il giusto spazio e nessuno si senta ospite scomodo.Una volta definito tutto questo, saremo chiamati a scegliere colui o colei che sarà in grado di rappresentare questo nuovo progetto per la città , pensiamo che il candidato dovrà possedere una energia esemplare, non essere stato compromesso con l’attività amministrativa degli ultimi anni, e scevro da condizionamenti. Certamente dovrà sceglierlo la città e non l’angusto spazio dei tesserati PD. LabDem non parteciperà alla selezione tra 60 o 70 iscritti al partito: noi dobbiamo parlare alla città intera, dobbiamo invogliare l’elettorato a partecipare.L’autocandidatura di Pompeo Molfetta non è ostativa alla ricostituzione del centrosinistra così inteso, se Molfetta e Matarrelli colgono l’opportunità di aprire una fase nuova, si fermano un attimo e decidono di confrontarsi. Pompeo è persona degna e Toni un vecchio amico, non possiamo non parlarci, fuori dai denti, per il bene di questa grande città che merita di essere riempita di contenuti a cui finora nessuno ha pensato. Mi riferisco alla riforma della burocrazia comunale, all’istituzione di una struttura di Europrogettazione capace di intercettare le uniche forme di finanziamento rimaste per le PA e cioè i fondi Europei, a dirigenti messi in condizione di decidere, alla fruibilità di contenitori significativi che oggi sono desolatamente vuoti come piazza Commestibili, il teatro, (ecc?), alla disponibilità ad accogliere investitori che vengono da fuori, all’urgenza di abbassare le tasse ed erogare servizi più efficienti.Mino Carriero, della Segreteria Regionale Pd Puglia
Pd: partito degli elettori e non solo degli iscritti
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Modello Obama???? io comincerei dallo stile Obama ovvero un grande statista eletto e voluto dal popolo americano.Il ns è il terzo governo dei non eletti e questo la dice lunga sulla demagogia politica della nostra classe dirigente, possiamo scrivere qualsiasi cosa ma cerchiamo di essere ogni tanto più o meno credibili.Non sò personalmente se voterò a sinistra o a destra ma occorre ricordare che,politicamente parlando, siamo uno dei paesi più corrotti d’europa….insomma grandi NTUFATORI DI ETICA…..basta con gli slogan preconfezionati i social saranno il vs boomerang.I giovani non vanno a votare perchè hanno le palle piene di tanta ipocrisia. Nota… Leggi di più »
@ Mino Carriero: visto che ti piace la politica energetiCA di Renzi, potresti spiegare alle fascia 20-35 anni quali sono i vantaggi del Jobs Act ….non lo ha capito nessuno!!! scusami ma i social servono anche a questo.