Il Direttivo de “La M”, a poco meno di 3 mesi dalla nascita del nuovo governo cittadino, fa un primissimo bilancio per capire l’aria che tira. Con una nota attacca il sindaco Matarrelli che – a loro parere – avrebbe deciso di non rappresentare tutti i mesagnesi, ma solo coloro che lo hanno votato”. Parla delle tante deleghe distribuite “ai portatori di voti”. Poi ironizza: “17 le deleghe distribuite, una disgrazia”.
Per i giovani de La M, che in campagna elettorale hanno appoggiato
la candidata sindaco Rosanna Saracino purtroppo senza riuscire ad eleggere un loro rappresentante nella massima assise, “i delegati nominati dal Sindaco sono tutti alla ricerca di un posto al sole, alla ricerca del proprio nome scritto su un trafiletto di giornale e tutti contro tutti”. Aggiungono “Sono vittime i dirigenti comunali che si ritrovano a dover gestire le voglie più disparate di questi, con ovvio e consequenziale aumento di spesa per le già magre casse del Comune”.
Sono in disaccordo sulla modalità utilizzata per la nomina dell’addetto stampa. “Nulla da dire sul nome di Maria De Guido. – aggiungono – Chi segue le vicende politiche cittadine, difatti, sapeva già dal 9 giugno che detto incarico sarebbe toccato a lei: ciò nonostante ci è toccato subirci il teatrino del bando pubblico per l’individuazione del suo nome, una presa in giro per quanti – ignari della scelta a monte – hanno inviato il loro curriculum vitae”. Che dire. A Mesagne (ma ovunque) si è sempre fatto così anche perché l’addetto stampa deve essere una persona di massima fiducia del Sindaco. Poi definiscono “ignobile” Matarrelli che – secondo il Direttivo de La M – anziché pacificare gli animi ha preferito punire e diffamare tutti i suoi avversari politici, colpevoli di lesa maestà”. Ne elenca due: “Pompeo Molfetta che – scrivono – dovrebbe chiudersi in casa per i pochi voti presi, con buona pace dei 200 cittadini che hanno deciso di votarlo; e Fernando Orsini uno che ha sottratto soldi al Comune”. Poi si chiedono se anche l’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Semeraro ha usufruito di elargizioni previdenziali non dovute. Ricordano che il consigliere regionale Vizzino ha tirato le orecchie a Semeraro che avrebbe confuso due ben diversi bandi regionali, l’Euro 5 e la Rigenerazione urbana. Secondo La M non sarebbe stato un errore degli uffici, ma l’esclusione di Mesagne sarebbe stata decisa dal Presidente della regione Emiliano che aveva già pagato il suo debito con Vizzino dandogli la presidenza di una Commissione regionale per cui non poteva pretendere un solo euro per il territorio brindisino.
I giovani de La M si chiedono se entreranno mai nelle istituzioni e accusano Matarrelli di non averli tenuti in considerazione preferendo i fascisti, i portatori di voti e Antonio Calabrese che definiscono “populista da due soldi” diventato risorsa con 10 voti anche se ha ottenuto 776 voti contro i 661 de La M. “Il governo cittadino ha scelto la via della propaganda a quella della politica. Matarrelli in 20 anni di politica non si è mai occupato dei suoi cittadini. Lui è la causa del decadimento di Mesagne, non è la soluzione”. Infine ha licenziato il Segretario comunale dott.ssa Vadacca responsabile – a loro dire – che si sarebbe pronunciata sulla validità di alcuni atti amministrativi. E concludono: “Ora aspettiamo il fresco settembrino e le piogge autunnali, augurandoci di non dover dire “piove, governo ladro!”.
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Campioni di coerenza quelli della M. Criticano Matarrelli per aver ironizzato sui pochi voti presi da Molfetta ma poi insultano Calabrese per i suoi “10 voti”! Accusano Semeraro per le “elargizioni non dovute” dopo aver difeso Orsini che invece si trova nella stessa situazione (e non ci sono solo loro due!). E poi una ex della M (ma stavolta M come Matarrelli) posta il tutto definendolo “umilmente” “imprescindibili realtà” !