Numerose sono le voci che si rincorrono. E così sarà sino a marzo-aprile 2015. Sono tanti i nomi che si fanno per individuare i futuri candidati alla poltrona (scomoda) di Sindaco di Mesagne che dovrà governare la città sino al 2020. In questi giorni si parla di accordi bipartisan tra Pd e Forza Italia. Certo, in politica tutto è possibile, ma i democratici mesagnesi smentiscono ogni illazione. Anche l’on. Toni Matarrelli (nella foto) smentisce i presunti accordi fatti sottobanco con esponenti del partito di Berlusconi. Nelle ultime settimane il parlamentare mesagnese si sia distinto per un certo attivismo. Legittimo. E’ il suo lavoro. Ma – assicura – senza pasticci su intese trasversali. Gli elettori del centrosinistra sono preoccupati e non intendono assistere in silenzio all’omicidio del centrosinistra mesagnese che, in verità, ultimamente è esistito solo sulla carta. Per questo chi guarda e vota a sinistra, si augura che si mettano da parte divisioni, incomprensioni e strappi. E chiede all’on. Matarrelli di ricoprire il ruolo che la sua prestigiosa carica politica gli affida. Invece è opinione diffusa che il parlamentare stia perseguendo tutt’altra strada anche se può essere che qualcuno provi a speculare giocando al solito giochino del pettegolezzo che non giova a nessuno. Tanto meno a Matarrelli che, stando alle voci, starebbe svilendo il suo attivismo a livello di un becero poltronificio. Se possiamo, suggeriamo a Matarrelli che si impegni a mettere in prima fila i giovani, la generazione dell’Erasmus, i rinnovatori, gli entusiasti, la nuova generazione. Dalle voci e dai nomi che circolano in città, invece, non c’è traccia della generazione dei quarantenni. A Mesagne ci sono giovani leoni della politica ai quali bisogna dare coraggio. A costoro i mesagnesi chiedono la forza delle loro idee innovative, visioni moderne, collegamenti con pezzi della società lontani dai partiti e dalla politica. Mesagne ha assoluto bisogno di giovani che hanno un certo gusto di rischiare. Non ci sembra, ad oggi, che si stia andando in questa direzione per costruire un progetto con forze fresche, nuove, non compromesse, come è accaduto in moltissime città. A Mesagne – e piaceremmo essere smentiti dai fatti – non sta accadendo perché si pensa solo ad aggregare consensi. Infine un invito ai giovani: fatevi avanti, rischiate, non accettate il ruolo di comprimari, seminate dubbi, mettete in difficoltà le leadership, uscite dal branco. Anzi fate fuori il “capobranco”.
Per ripartire bisogna affidare la città ai giovani
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La verità è una sola per adesso……..si naviga a VISTA.
Siamo alla frutta, e forse anche un pò presi in giro. L’Italia ormai in svendita , non è fatta per i giovani