Accadde la notte del 14 giugno 1995 quando in un conflitto a fuoco in mare aperto fu ucciso il contrabbandiere Vito Ferrarese. L’ex vice questore di Brindisi e Capo della squadra mobile Pietro Antonacci, mesagnese, è stato condannato dalla Cassazione a 15 anni e 6 mesi per omicidio volontario. Non è stata accolta la richiesta del Procuratore Generale presso la Cassazione di annullare la sentenza di appello del tribunale di Taranto. Ferrarese quella notte si trovava a bordo di un motoscafo intercettato durante la sua corsa da un elicottero della polizia da cui furono sparati diversi colpi di arma da fuoco e anche granate. Sull’elicottero c’erano Pietro Antonacci e il questore Francesco Forleo sottoposto a processo separato per gravi motivi di salute. Secondo quanto è emerso nel corso del lunghissimo processo celebrato due volte in Appello e due volte in Cassazione, Antonacci anzichè utilizzare la pistola di ordinanza, sparò raffiche da una mitraglietta prelevata abusivamente dal deposito della Questura, un’arma estremamente potente e precisa per colpire il bersaglio con l’intento evidentemente di essere sicuro di non sbagliare. La vicenda all’epoca fece molto scalpore visto che proprio per lotta alla criminalità organizzata Antonacci, oggi in pensione, ha ricevuto numerosi encomi ed una medaglia d’oro al valore civile.
Pietro Antonacci condannato in Cassazione a 15 anni e 6 mesi
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E’ una vergogna anzi un’indecenza! Un uomo che ha servito lo Stato per anni, che ha ripulito il nostro Paese negli anni d’oro della Scu, che ha messo a repentaglio la sicurezza della propria famiglia viene ripagato in questo modo ingiusto. Mi aspetto che Mesagne e tutti i suoi cittadini facciano l’impossibile per lui proprio in memoria del suo operato e per chi come me lo conosce personalmente anche in virtù del suo essere un GRANDE UOMO. La nostra vita affidata al libero arbitrio dei magistrati!mi auguro che la Riforma sulla responsabilità dei magistrati possa mettere un freno all’incompetenza dell’essere… Leggi di più »
Le parole finiscono dove inizia l’indignazione. Non si può credere che questa sentenza sia vera.
Credo nella giustizia, ma questa volta ahimè proprio non posso accettare una sentenza così indegna.
Anche Pietro Antonacci ha creduto, sbagliando, nella giustizia. È rimasto fermo ad attendere, a difendersi. Serio, silenzioso, come sempre è stato.
Una sentenza scandalosa.
Vergognatevi !
Mesagne è con lui!
Premettendo che chi legge, non conosce questo signore né tanto meno la parte offesa, di conseguenza si limita a ciò che legge… A Liliana, a Francesca, comunque sia questo è omicidio volontario, la legge è uguale per tutti, per di più è stato celebrato 2 volte, in appello e in cassazione e per un totale di vent’anni, praticamente ce ne per dibattere in un salotto tutto italiano, cosa che pare sia cominciata e finita proprio qui. Di per sé vale di certo da monito per tutti quei personaggi che seduti o meno dietro ad una scrivania, piuttosto che a sventare… Leggi di più »