Grande partecipazione per la prima assemblea di LabDem (Laboratorio Democratico) tenutasi a Roma il 29 Luglio. Il gruppo, sorto all’interno del Partito Democratico intorno alla figura di Gianni Pittella, già Vicepresidente del Parlamento Europeo ed attualmente Capogruppo del PSE, si propone l’ambizioso compito di costituirsi a polo d’attrazione per tutti coloro che hanno intenzione di partecipare attivamente alla realizzazione di un progetto progressista, innovatore e riformista, all’interno di un partito, il PD, che sta dimostrando sotto la guida del nuovo Segretario il carattere di chi ha il coraggio di rinnovare se stesso per dotarsi della forza necessaria ad affrontare nuove sfide.
Laboratorio Democratico nasce con l’intento precipuo di ridurre le distanze tra centro e periferia, allo scopo di rispondere all’esigenza improcrastinabile di costruire le fondamenta di un’integrazione nazionale e comunitaria, che garantisca alla democrazia europea gli strumenti necessari a tradurre con prontezza gli input popolari in risposta legislativa. A tale scopo, ha rimarcato nel suo intervento Lorenzo Guerini, Vicesegretario del PD nonché membro della Commissione Finanza della Camera, è indispensabile dotarsi di un’organizzazione adeguatamente ramificata sul territorio, che possa garantire una risposta opportunamente coesa alle esigenze riformiste che da nord a sud interessano il paese.
Dotarsi degli strumenti atti ad affrontare le nuove sfide che la democrazia contemporanea presenta, ha ribadito nel corso del suo intervento Lanfranco Fanti, Segretario del PD per il Belgio, significa non solo lavorare ad una riduzione delle distanze presenti tra il sud e il nord del paese, bensì tessere le trame di un’integrazione doverosa e possibile tra il sud dell’Europa ed il nord del continente.
Tra i molti che hanno voluto prendere parola al dibattito, di particolare rilievo gli interventi di Anna Rea, Segretario Confederale della UIL, e Marcello Pittella, Governatore della Basilicata, il quale, inserendosi nell’ambito della dissertazione riguardante le distanze che dividono la periferia dal centro, ha voluto riaffermare l’urgenza di una politica infrastrutturale e mediterranea, volta alla riduzione del gap che di fatto svilisce il Meridione rispetto al suo potenziale ruolo nel Mediterraneo, e che ne penalizza lo sviluppo nei confronti del nord del paese.
Presenti alla manifestazione Matteo Orfini, Presidente del PD, Luigi Nicolais, Presidente del CNR, Antonio Castricone, Presidente della Fondazione con il Sud, nonché i deputati Leonardo Impegno e Giampiero Scanu; il ruolo di Presidente dell’area sarà affidato all’ex ministro Salvo Andò.
“Un anno e mezzo fa eravamo un manipolo di eroi”, ha dichiarato Gianni Pittella in apertura del suo intervento evidenziando il successo della manifestazione, a dispetto del caldo, nonché dell’operazione elettorale, sancito da 242 mila voti di preferenza espressi alle Europee in favore di un candidato non capolista. Ha voluto poi mettere in risalto la scelta strategica di occupare una posizione politica più che meramente istituzionale, occupando la posizione di Presidente del Gruppo dei Socialisti al Parlamento Europeo, “una responsabilità che conferisce un ruolo più politico”, rispetto alla responsabilità più istituzionale e di rappresentanza che occupa il Presidente del Parlamento. Da capogruppo socialista, ha dichiarato, sarò io a “trattare con Juncker sui risultati che Juncker deve dare ai socialisti in tema programmatico, se vuole i voti dei socialisti”, sarò io a contrattare con i Popolari quando si tratterà di far valere l’esigenza di sviluppo rispetto al controllo del debito. I socialisti, ha aggiunto Pittella nell’affrontare la tematica economico-finanziaria, non possono permettere che sui cittadini pesino gli effetti di scelte scellerate del sistema bancario. Il debito è un numero, e noi non possiamo lasciare che numero influisca così negativamente sulla vita dei nostri giovani, sul futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti. Non ha inoltre risparmiato di sottolineare l’appoggio riservato dall’area che lui rappresenta alla battaglia riformista che il Segretario Matteo Renzi sta portando avanti con il suo governo giorno dopo giorno nelle aule di Montecitorio.
Serve un Sud protagonista per rendere l’Italia protagonista in Europa. LabDem c’è sta sui territori, tra la gente, ed è pronta a camminare con le proprie gambe per far valere tutto il suo peso e il suo slancio riformista a partire dalle prossime elezioni regionali e amministrative.
In Puglia con l’ iniziativa regionale di LabDem, svoltasi il 28 luglio a Torre Canne Fasano, con la partecipazione di oltre 200 amici amministratori e dirigenti venuti da tutte le provincie pugliesi, abbiamo scelto con forza e determinazione di sostenere Michele Emiliano, segretario regionale del PD Puglia, alle primarie per la Presidenza della Regione Puglia, crediamo che la sua competenza e la sua autorevolezza acquisita negli ultimi anni e la sua esperienza da Sindaco della Città di Bari sia in linea con il nostro progetto riformista e innovatore.
Non da meno saranno importanti le elezioni amministrative del prossimo anno, che vedranno le donne e gli uomini di labdem impegnati in prima persona in tutte le città della puglia, a partire da Mesagne, Città che a mio avviso potrà ritornare a svolgere un ruolo da protagonista nei prossimi anni, essendo collocata tra il Salento e la Valle d’Itria, un pezzo di territorio fondamentale e strategico per lo sviluppo dell’intera Regione; per questo è importante avviare sin da subito un attenta riflessione, non solo sul lavoro svolto fin’ora, ma soprattutto, su quello che vogliamo Mesagne sia per il futuro.
Tutto questo non può non passare attraverso una serena valutazione, che il Partito democratico di mesagnese deve avviare al suo interno e con le forze politiche alleate, su come ripensare un nuovo Centro-Sinistra capace di rappresentare ed interpretare al meglio il momento storico che stiamo vivendo, che superi il recinto tradizionale delle alleanze degli ultimi vent’anni aprendosi a nuove forze politiche e associative. Una sorta di cantiere democratico, dunque, che avvii un confronto costante con tutti gli attori principali di questa città. Il Pd deve e può svolgere questo ruolo di cerniera ma deve farlo da subito perché il tempo passa e le scadenze elettorali si avvicinano e non vogliamo trovarci in un “momento di emergenza” dove non è possibile “sperimentare il nuovo” perché “l’emergenza impone l’esperienza…”
Gianni Pittella a sostegno di Michele Emiliano
Iscriviti
0 Commenti