Giovanni Gioia, già vice segretario generale del Comune di Mesagne e attualmente Presidente del Comitato Feste Patronali, non sta vivendo giorni tranquilli. Non ha saputo dire di no all’invito rivoltogli dall’arciprete don Gianluca Carriero di prendere il testimone lasciato da Carmelo Sconosciuto che per 25 anni presidente del comitato. “A Mesagne non è semplice organizzare una festa patronale” dice. Probabilmente si è chiesto più volte perché ha preso tra le mani questa patata bollente. “Ormai non possono venir meno all’impegno preso e devo andare avanti con il sostegno di don Gianluca, dell’Amministrazione comunale e di tutti i miei collaboratori che fanno parte del comitato”. Oltre al gran caldo di questi giorni, Giovanni Gioia deve “combattere” con diversi problemi: primo tra tutti la “scarsa” generosità del popolo mesagnese che malvolentieri si reca al gazebo istallato in Piazza Porta Grande per dare un contributo alle spese della festa. Gli stessi commercianti, i ristoratori, i bar non dimostrano grande generosità nonostante che nei tre giorni della festa riescono a triplicare gli incassi. Tutti, però, sono pronti a dire la propria se le cose non vanno al meglio, se la festa non è di proprio gradimento, se le luminarie sono povere, se i fuochi pirotecnici non sono luminosi e, magari, sonori come in altre città dove, però, la cittadinanza per 365 giorni è impegnata a raccogliere fondi. Di questi giorni poi le difficoltà a completare l’istallazione delle luminarie per fissare i tiranti, per mettere i pali di sostegno, per predisporre il terreno dove accendere a mezzanotte del 16 luglio i fuochi pirotecnici secondo la nuova normativa di legge, ecc. Tanti ostacoli. “Ci vorrebbe maggiore collaborazione e buon senso da parte della cittadinanza”, conclude Giovanni Gioia.
Preparativi per la Festa Patronale
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