Oggi, venerdì 28 luglio, alle ore 19.00, in occasione dei campi “E!State Liberi”, organizzati dall’associazione Libera in collaborazione con la cooperativa sociale Terre di Puglia – Libera Terra, sarà presentato l’ultimo libro di Leonardo Palmisano (Bari, 1974), etnografo e scrittore, insegnante di Sociologia Urbana al Politecnico di Bari. L’incontro, pubblico e gratuito, si terrà presso Masseria Canali a Mesagne, bene confiscato alla Sacra corona unita e destinato al riutilizzo sociale e produttivo dalla cooperativa sociale Terre di Puglia – Libera Terra.
Lo scrittore racconterà le inchieste grazie alle quali ha potuto incontrare ed intervistare numerosi lavoratori sfruttati in diversi luoghi d’Italia e gli intrecci dello sfruttamento del lavoro con gli interessi della criminalità organizzata.
“Il Global Slavery Index 2016 – il rapporto annuale sulla schiavitù nel mondo – conta in 129.600 le persone ridotte in schiavitù in Italia, collocandoci al 49esimo posto nel ranking dei 167 Paesi presi in considerazione. In Europa unicamente la Polonia fa peggio. Siamo il vertice europeo della sparizione dei minori non accompagnati (a un ritmo di 28 al giorno, secondo l’Oxfam) e dello sfruttamento delle prostitute provenienti dalla Nigeria e dai Paesi ex Socialisti, ma siamo soprattutto lo Stato dove caporalato e impresa tendono a fondersi con le più consolidate organizzazioni mafiose. Questo intreccio è Mafia Caporale. Il business di questa metamafia è l’illecito sfruttamento del lavoro. Dall’agricoltura ai servizi, fino alla piccola industria, il mercato del lavoro si riempie di lavoratori e di lavoratrici schiavizzati”.
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Personalmente girerò al largo di queste associazioni fin quando intorno ci saranno personaggi che con una certa mafia ci hanno avuto a che fare, e ora vendono i loro prodotti (anzi neanche loro sono se si parla di libri) e non si è capito se aprono negozi qua e là con i soldi che guadagnano associandosi a queste presentazioni… questo uno non c’è bisogno di leggerlo nel ultimo libro… che se guardiamo ad alcuni volumetti, ci si è già domandato perché ci sono delle parti mancanti.
“la criminalità organizzata sul territorio mesagnese”?
ah… la malapianta…
Potete inventarvi tutte le congiure contro chi non è della vostra comitiva… ma in una situazione particolare e particolarissima come quella di Mesagne diffiicile che sia stata inventata l’invenzione giusta affinché vi salviate la faccia…
Avrei voluto leggere una mattina che ne so la società civile mesagnese; così come si fa chiamare, raccoglie anche le firme per dare il foglio di via a chi ha macchiato il “buon nome di Mesagne” grazie ai suoi traffici, cosa che non ha fatto la politica ad esempio neanche costituendosi parte civile in alcuni eclatanti casi, invece dobbiamo sentire parlare di legalità quanto più di mafia da chi l’ha praticata bene! Guardate che i giornali arrivano nei bar da sempre, che credete? oltre chi ognuno ha la sua.
Perchè poi vorremmo capire qual’è la società incivile…