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Avrebbe ucciso il suo cliente Arnaldo Carluccio di Torre Santa Susanna perché pretendeva un anticipo di 10mila euro su un risarcimento del danno per un sinistro stradale che attendevano dal Tribunale Civile di Brindisi. Sarebbe stata questa la motivazione per cui l’avv. Fortunato Calò di Oria avrebbe sparato 15 colpi uccidendo il suo cliente. E’ quanto ha riferito agli agli investigatori. L’udienza è fissata per il 27 aprile prossimo. L’avv. Calò ha anche confessato di aver ricevuto numerose minacce da Carluccio che, in un precedente incontro, si era presentato armato. Per questa la ragione Calò, in vista dell’appuntamento dell’altro ieri pomeriggio, avrebbe deciso di portare in studio la pistola che aveva regolarmente in casa. Calò ha anche detto ai carabinieri e al pm Raffaele Casto che temeva per la propria incolumità e per quella dei suoi famigliari. L’indagato, che si trova in carcere, ha confessato al fianco del suo legale Pasquale Annicchiarico, raccontando ai carabinieri di essere stato più volte minacciato dalla vittima per questioni legate alla causa pendente. Durante l’interrogatorio Calò ha consegnato ai carabinieri il suo cellulare su cui ci sarebbero gli sms di minaccia inviati dalla vittima.
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Certo è che queste cose accrescono la già bizzarra fama degli avvocati del foro di Brindisi.
Si parla tanto di responsabilità civile dei magistrati.
E questi qui? non li controlla nessuno? Il loro stato mentale, le loro frequentazioni… che solo a contate tutte quelle combinate in provincia di Brindisi c’è già da tirare l’allarme.
Certo è che ognuno deve saper fare il proprio lavoro.
Quando qualcuno crede di essere seduto davanti a un bar anzicchè in uno studio…quanto tempo credete che passi prima che scappi il botto?
Dopo questa penso che le abbiamo sentite tutte.
e cosa oramai nota: in Italia ci stanno 250.000 avvocati, ripetiamo avvocati, esclusi i praticanti. Il 45% guadagna 15.000 euro annui lordi! non ci stanno più nelle casacche!
Magari sarai un collega… ma metticela la e miuscola e con l’accento!