Il Movimento politico ProgettiAmo Mesagne oggi ha depositato al protocollo del Comune apposita interrogazione sulla questione Solar Cooling. Una questione che è diventata un vero e proprio un giallo anche per l’assessore Palma Librato, che pur sottolineando la complessità di un grattacapo tecnico duro da sbrogliare, alleggerisce la vicenda confortando i cittadini che questa volta c’è un Sindaco attento e una giovane e tenace assessore che insegue la verità da mesi. “La realtà è ben diversa da quella che l’assessore descrive – sostiene Antonio Calabrese, coordinatore del movimento politico -. La questione dell’impianto Solar Cooling prima ancora che un problema di natura tecnica e gestionale è, soprattutto un problema di natura politica, di scelta politica sciagurata maturata durante la passata consiliatura“. L’assessore Librato qualche giorno fa ha definito questa scelta politica l’emblema del fallimento dell’opera pubblica. “Ciò che va chiarito e ricordato all’assessore Librato – continua Calabrese – è che fra i corresponsabili di quel fallimento vi sono proprio l’attuale sindaco Pompeo Molfetta (all’epoca dei fatti forse “meno attento”) come capogruppo di Sel e i più influenti esponenti dell’attuale maggioranza con cui l’assessore oggi governa, ossia i consiglieri comunali Gino Vizzino e Toni Matarrelli. Paradossalmente e per ironia della sorte – prosegue Calabrese -, ad adottare la delibera di giunta (355/2011), con cui si decise di ricorrere al Tar avverso il parere della Soprintendenza che aveva espresso parere sfavorevole all’installazione dell’impianto su Palazzo dei Celestini furono, oltre al sindaco Franco Scoditti, proprio i rappresentanti del movimento di Vizzino e di Sel, assenti (per puro caso) gli esponenti del Pd. Per questo oggi appaiono strumentali e intellettualmente disonesti i tentativi di alcuni esponenti politici di rifuggire dalle proprie responsabilità attribuendole interamente ad altri”. Calabrese scrive che oggi, solo dopo che la notizia ha avuto risonanza nazionale, si sta facendo tanto rumore. Ricorda che è da settembre dello scorso anno, da quando è stata dichiarata inagibile l’aula consiliare, che il movimento politico che rappresenta ha chiesto al sindaco Molfetta di esprimersi sulla vicenda ed in particolare su un possibile nesso di causalità fra il deterioramento del tetto del seicentesco Palazzo e l’installazione dell’impianto, valutando nell’ipotesi la possibilità di uno spostamento dell’impianto in altra sede pubblica. Sottolinea che nulla si sa in merito alla perizia effettuata in ottobre 2015 proprio per indagare sulle cause del deterioramento del tetto dell’aula consiliare, dove insiste l’impianto. In merito poi alla gestione tecnico amministrativa dell’impianto, laddove l’Amministrazione ravvisi chiare ed accertate responsabilità, precedenti e successive all’installazione, invece di temporeggiare, Calabrese chiede che si assumano i provvedimenti conseguenti. E conclude: “Riteniamo che sia giunto il momento di affrontare con serietà e in modo definitivo la questione del Solar Cooling fornendo adeguate risposte ai cittadini che, scevre da considerazioni per certi aspetti auto celebrative, chiariscano esattamente la posizione dell’amministrazione Molfetta”.
ProgettiAmo Mesagne: “Intellettualmente disonesto chi rifugge alla proprie responsabilità”
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