Fra il 22 e il 25 maggio prossimo oltre 500 milioni di persone che vivono nei 28 Stati membri dell’Unione Europea saranno chiamati ad eleggere 751 deputati al Parlamento europeo, 73 italiani. ProgettiAmo Mesagne auspica che vi sia una significativa partecipazione al voto, ritenendo tale strumento, nonostante il periodo di disaffezione dei cittadini alla politica, un importante esercizio di libertà ed opportunità per il cittadino di partecipare attivamente alla scelte politiche del proprio Paese. Il nostro movimento politico, tuttavia, avendo una connotazione prettamente civica, ritiene più coerente lasciare piena libertà di voto ai propri simpatizzanti e associati. Occorre puntualizzare, tuttavia, che le politiche europee per noi sono importanti perché possono avere considerevoli ricadute sul nostro territorio, basti pensare alle tante opportunità che i finanziamenti europei, sempre che vengano intercettati, possono dare allo sviluppo culturale sociale ed economico delle comunità che ne beneficiano. Come fondamentali sono, per le realtà locali, le politiche agricole comunitarie, la cosiddetta PAC.
Speriamo, tuttavia, anche in un atteggiamento diverso da parte di tanti europarlamentari, da destra a sinistra, che in passato – come probabilmente anche in questa occasione – hanno visitato i nostri territori solo nel periodo caldo delle elezioni, hanno incassato il tesoretto dei voti grazie al sacrificio dei grandi elettori di turno, magari gratificati con qualche gettone, e poi sono improvvisamente diventati invisibili oltre che inavvicinabili. La nostra è davvero una speranza sincera anche perché il ruolo degli europarlamentari sarà, ora, più carico di responsabilità nei confronti dei propri elettori. Il parlamento europeo, infatti, va assumendo sempre più poteri rispetto al passato, da organo consultivo diviene sempre più organo legislativo ed a partire proprio da queste elezioni, visto il Trattato di Lisbona ratificato nel 2009, avrà il compito di eleggere il presidente della Commissione Europea, in un certo senso il capo del governo europeo.
Il voto dei cittadini, in questa occasione, sarà dunque determinante per stabilire se la commissione sarà guidata dal PPE o dai Socialisti, essendo queste due forze favorite a vincere queste elezioni. Non crediamo molto, in verità, nell’antieuropeismo a volte motivato con argomentazioni demagogiche. Tuttavia auspichiamo che siano introdotti alcuni elementi di cambiamento nelle politiche europee, fra questi una maggiore flessibilità in campo economico riguardo ai rigidi parametri di stabilità e di crescita; più coesione e unitarietà nella gestione della politica estera comunitaria, in questi anni punto di estrema debolezza per la UE, specie nella gestione delle controversie internazionali. Inoltre, rispetto alle decisioni prese dal Consiglio Europeo, riteniamo utile, al fine di far pesare di più il voto dei cittadini, estendere a più materie( sicurezza, difesa, cittadinanza, ecc.) il voto a maggioranza qualificata abbandonando gradualmente quello dell’unanimità che in molti casi ha immobilizzato le Istituzioni Europee a causa dei veti incrociati posti in essere, di volta in volta, dai diversi Paesi membri.