Intendiamo rassicurare il Sindaco che le considerazioni espresse nel nostro comunicato, benché coincidenti con la sconcertante vicenda giudiziaria “Mafia capitale”, erano riconducibili alla sola celebrazione della Giornata Internazionale contro la Corruzione che ricorre appunto il 9 dicembre; circostanza questa che è evidentemente sfuggita al nostro Sindaco, a dimostrazione di quanto questa amministrazione sia sensibile al tema.
L’occasione dunque, proprio alla luce dei fatti accaduti a Roma, serviva a ricondurre l’attenzione su quanto tutte le amministrazioni pubbliche possano essere esposte a fenomeni latenti o palesi di corruzione, dinanzi al quale non bisogna rimanere inerti e indifferenti! E’ dovere morale di ogni amministrazione pubblica – ribadiamo lo ha detto più volte Don Luigi Ciotti – porre in essere tutte le azioni preventive che il diritto positivo mette a disposizione per arginare tali fenomeni, operando concretamente per rimuovere ogni possibile situazione di illegalità e di incompatibilità che possa nuocere agli interessi di una comunità, o che possa favorire comportamenti al limite della legalità stessa.
L’accusa che lei ci rivolge di mistificare i fatti ci spinge inevitabilmente a ribadire i tanti comportamenti che lei e la sua Giunta in questi cinque anni, hanno – per utilizzare le sue parole – gravemente nuociuto all’immagine della nostra città; solo per citarne alcuni, che tra l’altro sono richiamati con enfasi proprio nella sua nota, ricordiamo la questione della costituzione di parte civile dell’amministrazione comunale nei processi penali a carico della criminalità organizzata, da noi più volte sollecitata, che ha visto l’imbarazzante contrapposizione, nello stesso procedimento penale, dell’amministrazione comunale in qualità di parte offesa e dei suoi assessori (praticamente un terzo della sua giunta) come difensori dei principali imputati mafiosi!
È la storia del Doctor Jekyll e Mister Hyde! In questo caso, per evitare tali situazioni inopportune la Carta di Pisa, nella versione che ha adottato il nostro movimento, ci poteva e ci può venire in soccorso, eliminando ogni forma di incompatibilità; convenzione che lei ha puntualmente ignorato.
Tornando poi agli “atti concreti e alle testimonianze personali”, da lei richiamate, come non ribadire il fallimento e la rinuncia all’Osservatorio della legalità quale strumento fondamentale per lavorare ad un serio cambiamento culturale del paese, attraverso una concreta partecipazione delle istituzioni, delle forze dell’ordine, delle parrocchie, delle associazioni; strumento di penetrazione sociale che non è stato convocato nemmeno quando a Mesagne si è sparato ad altezza d’uomo.
L’ultima volta che promise di convocarlo fu lo scorso aprile dopo l’intervento del già presidente dell’Antiraket Maizza, che chiedeva un maggior impegno delle Istituzioni in merito proprio ai percorsi di legalità; senza poi trascurare la fine che ha fatto la nostra proposta della carta dei servizi, quale strumento per responsabilizzare l’operato dell’amministrazione, che giace probabilmente in qualche cassetto della casa comunale sin dall’aprile 2011, così come il piano triennale anti corruzione, sempre da noi richiesto che avrebbe reso possibile quella rotazione dei funzionari delle aree più esposte, così come sostenuto dallo stesso Don Ciotti, a cui spesso fate riferimento;
per potersi “vantare di essere stati esemplari protagonisti di uno specchiato metodo amministrativo e per essere esempio virtuoso per la città” occorrono, caro Sindaco, fatti, azioni che concretamente contribuiscono a rimuovere o ad arginare quei comportamenti personali di cui lei parla nella nota; occorre che le leggi vengano applicate in modo oggettivo e non con interpretazioni soggettive. Per essere virtuosi non basta semplicemente non essere citati nella cronaca giudiziaria né tanto meno porre in essere sporadiche iniziative con questa o quella associazione.
Progettiamo Mesagne – e lei lo sa caro Sindaco – sulla battaglia per la legalità ha fatto sempre la sua parte, specie in consiglio comunale, riguardo alle trasparenza e alla liceità degli atti pubblici di questa amministrazione, sempre confortate dall’autorevolezza di autorità terze come l’A.V.C.P. e i Ministeri interpellati, che hanno dichiarato molti dei vostri atti palesemente illeciti o non conformi al dettato legislativo (vedi la proroga del contratto per i rifiuti, e di recente emolumenti indebiti a personale dipendente).
Sul piano dell’iniziativa, crediamo di essere stati invece sempre presenti e spesso protagonisti di progetti e manifestazioni a difesa della legalità, come quello tenutosi a Mesagne il 3 dicembre in collaborazione con Libera e Azione Cattolica; o in occasione della presentazione del libro del Dott. Mantovano sul “consenso sociale alle mafie” alla presenza del Prefetto e del Procuratore Dinapoli, dove caro Sindaco, le ricordiamo che lei è intervenuto solo per qualche minuto, mentre erano completamente assenti o quasi molti dei suoi consiglieri e assessori! Le sfugge inoltre che proprio di recente siamo stati protagonisti insieme al suo partito, ai giovani del suo partito, e a tante altre associazioni, nell’organizzazione delle giornate civiche “liberiamoci dall’oSCUrità”, a dimostrazione del fatto che quando si parla di legalità vi deve essere la volontà univoca di lavorare per un obiettivo comune e nell’interesse del paese e della legalità al di là di ogni barricata ideologica.
Segreteria ProgettiAmo Mesagne