La mia opinione sull’uomo “provinciale”
voglio esporre qui, per quel che vale.
Che cosa contribuisce al suo modo di pensare,
sempre uguale, senza possibilità di mutare?
False credenze, pregiudizi, luoghi comuni,
dal “sentito dire” incapacità di restare immuni,
la rassegnazione, il familismo,il localismo,
l’incapacità di cogliere i cambiamenti della società,
l’arretratezza culturale, la chiusura a nuove progettualità.
Per questo il “provinciale” è facile preda di mistificatori,
di cinici mercanti di voti, di pericolosi affabulatori,
di tanti pifferai esperti nell’are di incantare,
da cui gli “intelligenti” non si fanno abbindolare.
Pasquino, ottobre 2019
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