Maria Teresa Saracino, segretario del movimento politico Vizzino, è d’accordo con l’amministrazione comunale che intende eliminare la pista ciclabile di via Latiano. Questo il suo pensiero a proposito. “La realizzazione della pista ciclabile a Mesagne come in tutto il mondo nasceva con lo scopo di separare il traffico ciclabile da quello pedonale e motorizzato quindi come “percorso protetto riservato alle biciclette “e comunque per migliorare la sicurezza stradale e facilitare lo scorrimento dei veicoli. Il buon funzionamento delle piste ciclabili è dato dalla nascita della rete ciclabile, infatti il ruolo di viabilità globale, nella sicurezza è dato se intanto parliamo di più piste ma soprattutto se collegate in rete, in continuità tra loro e su ogni singolo percorso.
La nostra pista ciclabile è un’altra storia anzi e tutt’altro genere di pista ciclabile. La nostra pista è uno “spezzettone” isolato non collegato in rete con altre piste (perché inesistenti) ma soprattutto insicura, nata forse con un senso, ma scemato in corso d’opera. Pista stretta e a ridosso della strada con annessi marciapiedi super larghi proprietà privata di alcuni abitanti; pista che si interrompe vicino ad alcuni locali commerciali, pista non mantenuta, pista pericolosa.,Quello “spezzettone” di pista, non copre l’area urbana ne collega centro con periferia.
Quell’unico pezzo di pista ciclabile non assolve ad alcuna funzione se non la certezza di soldi spesi male.
Noi abbiamo bisogno di piste che coprano l’area urbana, che colleghino il centro alle periferie e raggiungere servizi di ogni genere (tempo libero, acquisti, sanità, lavoro ecc).
La legge Regionale del 23/01/2013 “interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica” (piano attuativo 2015/2019) ci offre l’opportunità di:
– Poter usufruire di risorse economiche per realizzare interventi sulle strade e realizzare piste ciclabili in modo da garantire l’utenza motorizzata e l’utenza non motorizzata;
– Riusare, previa la conversione in percorsi ciclabili e ciclopedonali, le aree di sedime delle tratte ferroviarie dismesse o in disuso e ritenute non recuperabili all’esercizio ferroviario, i ponti dismessi e gli altri manufatti stradali.
Il comma 4 dell’art. 14 prevede l’opportunità di poter usufruire di finanziamenti regionali e/o Unione europea da impiegare per la costruzione di strade nuove o la manutenzione straordinaria di strade esistenti, a condizione che il progetto dell’opera preveda la realizzazione di pista ciclabile adiacente.
Il nostro movimento con l’aiuto del consigliere Regionale Mauro Vizzino cercherà di aiutare l’amministrazione, i tecnici e gli assessori affinchè si possano individuare risorse economiche da utilizzare per la progettazione di nuove e comode strade che garantiscano vivibilità, sicurezza e viabilità”.
Quella pista ciclabile non assolve ad alcuna funzione
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