Domenica 30 agosto. Seconda ed ultima giornata de La Fiera medievale Franca in onore di S. Michele Arcangelo. Alle ore 18 si svolgerà il corteo storico. Alle ore 19,30 le gare di tiro, banchetto medievale per le famiglie nobili del tempo con la presenza, in costume, del sindaco Pompeo Molfetta. A tarda sera spettacolo de “I Fieramosca”, della disfida di Barletta con la presenza di danzatrici del ventre, fachiri e mangiafuoco. Al termine la battaglia dei cavalieri per la conquista del maniero con la presenza degli archibugieri.
Notizie storiche – La fiera medievale franca ha le sue origini fin dal medioevo. Tutto comincia quando schiere di pellegrini, prima di proseguire il loro viaggio per la Terra Santa, si recavano a pregare nella grotta dell’Arcangelo, protettore dei soldati, per poi imbarcarsi dai porti di Siponto, Barletta, Trani, Brindisi e Otranto. In questo modo il culto di San Michele attecchì in maniera straordinaria nella nostra Puglia, già noto per le apparizioni nel 243 e 337 d.C. a Bianco e nel 493 d.C. sul Gargano. Ogni città fece a gara per intitolargli una chiesa. L’antico protettore dei bizantini, divenne così il simbolo stesso della presenza longobarda prima e dei Normanni e degli Svevi poi, della nostra terra.
Presso le antiche mura di Mesagne, poco al di fuori della Porta Boreale, dove via Stazione si congiunge con via Carmine, fino al XV sec. vi era una chiesetta dedicata a San Sebastiano. Nel suo recinto vi era un grande pozzo di uso pubblico, dove generazioni di donne si sono recate a lavare i panni cantando e chiacchierando in compagnia.
Da lì partiva la grande spianata dei Tostini, piena di vore e grotte. In una grotta adiacente alle rovine di un’antica abitazione romana, era da età immemorabile praticato il culto di Mercurio, fra l’altro dio dei commercianti. Si ipotizza che in suo onore possano essere nate le prime fiere di Maggio e Settembre. Durante la dominazione Bizantina, nel IX sec., probabilmente in segno di ringraziamento dopo la cacciata dei Saraceni che avevano saccheggiato Mesagne era sorta una piccola chiesetta. Con l’arrivo dei Normanni iniziò l’afflusso dei crociati, che ringraziavano S. Michele per le sue ripetute apparizioni ai pellegrini che combattevano in Siria. Verso il XII sec., tanto era cresciuta l’affluenza dei fedeli fedeli che fu necessario ampliare la chiesetta. Poiché la frequenza dei forestieri cresceva di anno in anno, i mesagnesi presero l’abitudine di far mostra nei dintorni di quella Chiesa dei prodotti della loro ricca terra. Di qui ebbero origine mie due celebri mercati, che furono poi trasformati in Pubbliche Fiere dall’Imperatore Federico II, a seguito di una petizione dell’Università di Mesagne. Infatti, negli anni dai 1221 al 1229 il grande Imperatore Svevo dimorò in Brindisi sia per sposare la figlia del re di Gerusalemme che per preparare una nuova Crociata.
Di quella moltitudine di armati una parte sarà stata sicuramente accolta in questa città data l’impossibilità di Brindisi di contenerli tutti.
E Federico, per ringraziarli, deve aver concesso quello speciale privilegio. Dopo la sua morte detto privilegio fu riconfermato dal figlio Manfredi Svevo, nel 1263. Questo invece dovette essere un atto di riappacificazione dopo la lotta sfortunata condotta dalla Lega delle città di Brindisi, Oria, Mesagne, Lecce e Otranto contro gli Svevi.
Signore di Mesagne in quegli anni era Gualtiero d’Ocra.
I due famosissimi Mercati furono così dichiarati Fiere Franche (franche da Tasse, decime e altro), da celebrarsi per 8 giorni consecutivi dal 6 al 13 Maggio (l’8 maggio era il giorno della prima apparizione dell’Arcangelo sul Gargano) e dal 27 settembre al 4 ottobre (il 29 settembre era il giorno della dedicazione del famoso Santuario si Monte S. Angelo). Agli Svevi succedettero poi gli Angioini, e sotto il regno di Carlo II la chiesetta di San Michele (sotto la quale vi è tutt’ora l’antica grotta) fu ricostruita, perché probabilmente danneggiata durante i tragici avvenimenti di quegli anni. Il privilegio di Manfredi fu confermato nel 1463 dal re Ferdinando di Napoli, e nella Chiesa fu fondata un’Abbazia Regia.
La fiera iniziava con il rullo di un tamburo e lo sparo di un mortaio, mentre veniva issato lo stendardo dell’Università di Mesagne e quello della dinastia regnante.
La grande spianata dei Tostini, proprio perché era l’unica grande spianata presso la principale porta delle antiche mura, era utilizzata dai cavalieri per le loro evoluzioni e tornei.
Fino al secolo XVII vi si volsero quei simulacri di combattimento tanto rinomati tra i nobili. In essi davano prova di abilità nel maneggio delle armi, si formavano schiere di cavalieri apparentemente avverse, di veniva ad attacchi e contrattacchi, di tendevano insidie, si scendeva a singolar tenzone
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