File interminabili che spesso sfociano in momenti di tensione all’esterno del Centro provinciale per l’impiego situato in via Cappuccini, a Brindisi, a seguito della chiusura della sede di Mesagne. La questione è al centro di un intervento di Luigi Vizzino della Uil di Mesagne. Per Vizzino la situazione è insostenibile: “ I cittadini stanno subendo da alcuni mesi, in quanto, chi ha bisogno dei servizi per l’impiego, deve recarsi a Brindisi, presso il Centro per l’impiego subendo file interminabili e disagi inauditi ogni volta che hanno la necessità di chiedere un certificato. La scelta fatta dall’Amministrazione provinciale, motivata dal contenimento dei costi e dalla carenza di personale – spiega Vizzino – va riconsiderata non solo perché i costi di funzionamento erano posti a carico degli enti locali, ma anche perché oggi le competenze in materia di mercato del lavoro sono state assunte dalla Regione. È necessario porre rimedio, quindi, ad una scelta sbagliata e trovare il modo per risolvere un problema che coinvolge migliaia di lavoratori e disoccupati richiedere uno stato occupazionale o avere un orientamento per il futuro lavorativo è diventata una avventura disumana. I nostri concittadini sono costretti ad arrivare a Brindisi alle primi luci del giorno per rivolgersi al Centro per l’Impiego nel caso in cui si conclude un rapporto lavorativo o per chiedere un trattamento di disoccupazione ed ancora quando ci si deve iscrivere per la prima volta”. Infine Vizzino invita l’Amministrazione di Mesagne in concerto con gli altri comuni della già sezione decentrata di Mesagne a chiedere un urgente incontro a Regione e Provincia, per ottenere l’immediato ripristino del servizio. Persistendo tale situazione il flusso sostenuto degli utenti di questo bacino unito a quello della città capoluogo è divenuto insostenibile ed ha già dato luogo a disservizi ed ad episodi di scontri fisici e comportamenti incivili”. E conclude: “La Uil di Mesagne è convinta che questa decisione debba essere riconsiderata per il bene di tutti e per ridare ancora una volta alla nostra città il ruolo che merita”. Nella foto il centro per l’impiego di Brindisi.
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Io penso che però si tratta pure di efficienza delle persone, chi si ricorda le tante “leggi inventate” per non rilasciare una carta da quei dipendenti efficienti del ufficio di Mesagne?! un attimo… in ambito di lavoro! a chi lo hanno fatto perdere un lavoro! invece di trovarglielo! quando la gente se lo è trovato da sola… invidiosi forse? una volta 2 volte… hanno preso la nomina! un attimo non che negli uffici del comune di Mesagne siano mancati questi fenomeni!
Vero! Ogni volta che ci sono stata, oltre a non capire cosa realmente fanno… ho assistito a qualcuno che reclamava una carta persa al interno di quel ufficio! O sti dipendenti che non sapevano neanche cosa era! E’ inconcepibile!
Be metteteci pure la mia: per risolvere il problema ho cambiato ufficio di collocamento e anche da li gente che si vedeva opporre le richieste fatte a questo ufficio! I datori di lavoro non aspettano! e questi quì…??!
Pensavo fosse stato solo un mio problema! Persa anzianità di iscrizione per delle carte che erano e dovevano essere custodite IN QUEL UFFICIO!
In mezzo questa filastrocca di leggi che sembrano state fatte solo in quel ufficio e non nella repubblica italiana! Ma con chi credono di avere a che fare?!
Io penso che sia inconcepibbile che qualcuno deva arrampicarsi sui vetri per non rischiare di perdere un lavoro perchè dei dipendenti inefficenti NON SANNO NEANCHE PERCHE’ SONO LI.
L’ufficio di Mesagne quando ha chiuso non ha scontentato certo nessuno! Ne avevano combinate troppe e diciamolo, quanta gente andava più li e a fare cosa??! Speriamo solo che se riaperto l’attuale manovra metta mano anche al efficenza dei dipendenti che ci devono essere dentro.
Qualcuno dovrà mettere occhio come prima cosa a come con tutti i locali pubblici che ci sono questi carrozzoni siano pure sistemati in locali in affitto.
La verità è che a Mesagne e a Brindisi si sono creati questi fenomeni perchè chi sta la dentro quei certificati o non sa cosa sono! O non li sa neanche scrivere.
A me è capitato di ritrovarmi in quel ufficio di Mesagne e di ritrovarmi di fronte questi impiegati che non sapevano neanche cosa stavo chiedendo!
Un problema vecchio, di certo l’incompetenza ripetuta per anni ha fatto che ognuno ha la sua.