“Nel mio percorso di carattere amministrativo ho avuto modo di vivere le dinamiche della macchina burocratica del Comune di Mesagne dall’interno, cogliendone criticità e aspetti positivi. Certamente si è trattato della mia prima esperienza con un incarico assessorile e devo dire che, pur nei limiti di una delega che ha lasciato pochi margini di operatività , ho cercato di fare tesoro delle competenze acquisite. Un bagaglio che oggi mi mette nelle condizioni di esprimere serenamente pareri in ordine a diverse questioni che interessano la qualità della vita dei cittadini. A cominciare dalla pressione fiscale entrata prepotentemente nelle case dei mesagnesi. Una questione che mi vede perfettamente in linea con le posizioni espresse dalla Lista Vizzino alle quali voglio aggiungere considerazioni personali.
La polemica sollevata sul regolamento di applicazione delle tariffe TARI deve necessariamente, nel prossimo futuro, sfociare in qualcosa di più di un semplice agitare le acque. Non possiamo permetterci sempre e solo di alzare la voce senza portare a casa un risultato che serva a risollevare le famiglie da un peso insopportabile. Se è dunque vero che l’attuale giunta, di concerto con gli uffici competenti, ha semplicemente applicato la legge è anche vero che una amministrazione comunale non può trincerarsi dietro quella legge nel confronto con i cittadini che hanno, legittimamente, espresso serie problematiche. Qui non si tratta di aggirare l’ostacolo. Qui si tratta di valutare, nei tempi giusti, la condizione della comunità . Se Palazzo di Città è stato preso letteralmente d’assalto in questi anni da persone che avevano perso il lavoro, non riuscivano a porre in essere normali percorsi di sostentamento in maniera autonoma, chiedevano sostegno economico per la spesa alimentare, per l’acquisto delle medicine, per il canone di locazione come è stato possibile anche solo pensare che si potesse pagare una tassa sui rifiuti, in alcuni casi con cifre astronomiche?
Allora parliamoci chiaramente, senza troppi giri di parole e senza tirare fuori dal vocabolario ad ogni occasione la “demagogia” che fa sempre comodo per interpretare posizioni diverse da quelle istituzionali. Un Comune deve applicare la legge ma può preventivamente utilizzare tutti gli strumenti possibili per AIUTARE i contribuenti già fiaccati dalla crisi economica. Gli uffici che possono portare avanti un lavoro capillare di censimento sulle condizioni economiche delle famiglie esistono. Così come esiste un polveroso protocollo di intesa con la Guardia di Finanza che a campione dovrebbe controllare le dichiarazioni relative al reddito. Mi chiedo: quel protocollo ha mai funzionato, e se si, ha funzionato nella maniera corretta? Perchè solo attraverso un impegno congiunto di più realtà si può arrivare a determinare la vera identità reddituale delle famiglie. Della serie: pagano tutti ma ognuno secondo le vere possibilità . Il Sindaco in una nota ufficiale arriva a dire che alla luce delle criticità emerse si provvederà a disciplinare diverse applicazioni tariffarie. A questa diversa applicazione tarrifaria non si poteva arrivare prima, con un percorso serio di valutazione della situazione. Ebbene mi auguro che si faccia tesoro degli errori che sono stati commessi. E mi auguro, soprattutto, che in futuro si possa lavorare con adeguata lungimiranza, ottimizzando tempi ed energie, mettendosi in contatto concreto con la città , facendo prevenzione e utilizzando al meglio TUTTI gli strumenti nella disponibilità di una Amministrazione che è chiamata a difendere la propria comunità . Non a snobbarla”. Walter Zezza
Riflessione sulla Tari dell’ex assessore Walter Zezza
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